Patteggiare è l’unica cosa che conta
All’amata Juventus sono stati abbuonati quattro reati con un colpo di spugna che passerà alla storia del calcio italiano.

©️ “JUVENTUS” – FOTO MOSCA
Grande festa ieri in Corea del Nord dove all’amata Juventus sono stati abbuonati quattro reati con un colpo di spugna che passerà alla storia del calcio italiano. La Juve era accusata (non da noi, specifichiamo, ma dalla Procura Federale) di essersi iscritta presentando dei bilanci falsi, di aver pagato degli stipendi senza comunicarlo alla Lega utilizzando scritture private, di avere avuto rapporti non regolari con gli agenti e con altre società cosiddette “conniventi”.
Ebbene la stessa Procura Federale non l’ha prosciolta (il che se vogliamo avrebbe anche potuto avere un senso o essere più coerente come decisione) ma ha accettato un patteggiamento con cui la società bianconera se l’è cavata con una multa di 718 mila euro, che per una società come la Juventus sarebbero come 10 euro per un normale cittadino. In sostanza, è come se oggi Messina Denaro uscisse dalla prigione in cambio di 3 punti in meno sulla patente. O come se i gerarchi nazisti se la fossero cavata al processo di Norimberga con dieci Ave Maria.
Pyongyang in questi anni di vette ne ha toccate diverse, ma questa è veramente difficile da pareggiare. Esulta il presidente Federale Gravina, che di fronte a una società che patteggia per quattro reati di tal natura, arriva a sostenere che questa decisione è il risultato più bello per il calcio italiano, un momento veramente splendido per il nostro mondo del pallone, se la gioca con Spagna 82. La nostra giustizia è veloce e rigorosa ha avuto il coraggio di aggiungere il presidentissimo, tra la ola della Corea del Nord tutta schierata con lui e la Juventus. Difendo il calcio italiano e anche la Juventus nel rispetto delle regole, ha infine concluso con le risate registrate in sottofondo come in Casa Vianello.
Il ministro dello Sport Abodi invece ha tuonato: Non passi il messaggio che sia un abbassamento di attenzione. Quindi, fino a che è la Juventus va bene, ma che le altre non provino a fare le furbe che saremo inflessibili. Ad esempio la Reggina, che per non aver pagato l’Irpef per due mesi, di recente ha avuto 7 punti di penalizzazione, poi ridotti a 5. Gliel’ha fatta vedere Abodi, qui non si scherza niente.
Chiudiamo con una piccola riflessione. In molti tra ieri e oggi stanno scrivendo che il calcio italiano è morto e non merita più di essere seguito. A parte che non è calcio italiano ma nordcoreano, cari signori vi sbagliate. Il calcio italiano è la cosa più bella e divertente che c’è, basta solo saperlo affrontare nella maniera giusta, come noi di Pyongyang proviamo a fare tutti i giorni. Trovateci un altro posto dove ci si diverte più di così.