Il Pagellone Brillante del Napoli 2022: 0 a Giuntoli e ADL
Oggi chiudiamo l'anno con il Pagellone Brillante del Napoli 2022. L'auspicio è che il 2023 possa essere il terzo anno più bello della vita di noi tifosi, dopo il 1987 e il 1990.
© “DE LAURENTIIS – GIUNTOLI” – FOTO MOSCA
Ieri ci siamo dedicati al Pagellone 2022 del calcio italiano (https://www.sportdelsud.it/il-punto-brillante/30/12/2022/pagellone-brillante-del-2022-moggi-mihajlovic-seriea/), oggi chiudiamo l’anno con quello del Napoli. Con l’auspicio che il 2023 sia il terzo anno più bello della vita di noi tifosi, dopo quello del 1987 e del 1990.
VOTO 0
GIUNTOLI E ADL
Hanno ceduto Koulibaly e hanno preso uno sconosciuto coreano. Hanno fatto andare via Insigne e Mertens, sostituendoli con uno georgiano che giocava in Russia e uno del Sassuolo, Raspadori, che se fosse stato forte l’avrebbero preso Inter, Juve o Milan. Hanno dato Fabian al PSG, acquistando Anguissa per ben 15 milioni, un pacco. E anziché far venire Navas, hanno insistito su Meret. E vogliamo parlare di Simeone, uno che nemmeno a Cagliari giocava? Il loro 2022 è stato disastroso, soprattutto in estate quando non si doveva ancora scendere in campo.
VOTO 1
DI LORENZO
Un capitano, c’è solo un capitano, un capitano. C’è solo un capitano. Ed era Insigne, che non ha mai creato problemi allo spogliatoio, non Di Lorenzo che viene dall’Empoli, quindi dalla provincia. Giovanni è solo fortunato che nel suo ruolo non c’è un sostituto all’altro, ecco perché gioca sempre e non va mai sotto la sufficienza.
VOTO 2
ZIELINSKI E KIM
Va bene l’amore per la Polonia e la Corea, ma ai Mondiali dovevano uscire ai gironi come Lozano, Anguissa e Olivera. Perché c’è uno scudetto da conquistare e una città da far sognare. E se si fossero infortunati agli ottavi? Non sono ancora pronto per perdonarvi una cosa del genere.
VOTO 3
SPALLETTI
Tre come i k.o. che fanno male. Quello contro il Liverpool ha fatto capire quanto il Napoli sia scadente in Europa. Con un recupero simile a quello dato in Qatar, saremmo arrivati secondi nel girone. Contro Villareal e Lille, invece, due sconfitte disastrose, in casa peraltro. Segno che qualcosa si è rotto. La speranza è che il suo calo a gennaio non ci porti fuori anche dalla settima posizione che vale la Conference League. Non scartiamo l’ipotesi Bortolo Mutti come traghettatore.
VOTO 4
RASPADORI
Il classico colpo per fare plusvalenze perché con l’aumento dei costi e delle utenze, tra qualche anno a qualche squadra inglese si potrà ancora vendere vista la giovane età. Anche perché calcia di destro e sinistro allo stesso modo e vede pure la porta. E ultimamente viene utilizzato anche come mezzala. Quindi tenerlo in rosa si può, non è dannoso.
VOTO 5
OLIVERA E MARIO RUI
Cinque anni ci sono voluti per dare una gioia al popolo partenopeo. Un terzino sinistro atteso più della bonifica di Bagnoli, più della metro alla Riviera di Chiaia, più della cancellazione della Ztl a Piazza Dante. Finalmente quest’anno al 3, 2, 1, auguri… di mezzanotte non chiederò un terzino sinistro. Ne abbiamo due. Ed entrambi forti.
VOTO 6
I TIFOSI
Una media tra quelli (pochi) che hanno scassato i testicoli tutta l’estate con il tormentone A16, e quelli (tantissimi) che stanno accompagnando con maturità questi ragazzi a quel sogno tricolore, mai vissuto a Napoli senza il Dio del calcio. E ogni partita il Maradona si trasforma in un’arena per 90 minuti, in una festa prima e dopo la partita. Mancano 23 partite, ancora tutti uniti e poi tutti pazzi. Di gioia.
VOTO 7
ANGUISSA
In alcune partite ha fatto così “schifo” che sembrava un calciatore della Juve quando gioca contro il Sassuolo o l’Atalanta (nei 9 anni scudetto). Una supremazia che nemmeno negli incontri di boxe tra Mike Tyson e Sasaman avremmo visto di peggio. È stato pagato meno di Rovella, la metà di Locatelli e un quinto di Maguire. Zambo è così bello che se vince lo scudetto ci rompiamo tutti le dita per indossare la sua fascia.
VOTO 8
LOBOTKA
In due anni è passato da essere paragonato a Bombolo al sosia di Iniesta. Il campo ci ha detto che Hamsik capisce di calcio più di tanti direttori sportivi. E che se Lobotka sta bene, il Napoli non deve rinunciare a nulla, in Italia e in Europa. Alla Befana regalate un Robot-ka ai vostri figli, anziché stupidi giocattoli. E magari anche alle vostre mogli, un bel Robot-ka che cucina e pulisce.
VOTO 9
OSIMHEN
Da qualche anno Napoli è famosa nel mondo non solo per la pizza e il mandolino, ma anche per i numeri 9. Da Careca c’è stato un vuoto fino a Schwoch forse. Poi Cavani, Higuain e Mertens. Ed oggi Osimhen, uno che fa piede e piede (cit. i fenomeni da tastiera) ed è capocannoniere pur avendo giocato metà delle partite. La sua voglia di vincere nelle ultime gare prima del Mondiale mi danno più fiducia nel nuovo anno che le dichiarazioni della Meloni sulla Manovra anti-bollette. Tutti mascherati da Victor a giugno, mi raccomando.
VOTO 10
KVARATSKHELIA
A Napoli la maglia numero 10 è stata ritirata. Ed è giusto così perché nessuno sarebbe degno di indossarla. Però, se mai un giorno dovesse essere di nuovo messa in scena, chi meglio di Kvara può vestirla. Che fosse forte assai l’avevamo capito già dai video su YouTube. Che fosse un campione l’avevano percepito nelle prime amichevoli a Dimaro. Che fosse, forse, il calciatore più forte visto a Napoli negli ultimi 30 anni ne stiamo prendendo consapevolezza settimana dopo settimana. Diventerà tra i primi 5 al mondo nei prossimi anni. Oggi è il simbolo del Napoli dominatore in Italia e in Europa. E non so voi, ma con un Kvara così, affronto questo 2023 con tanta, tantissima fiducia.
Buon anno a tutti… Che sia un anno tricolore.