Tema della settimana:
“Raiola. Per i nemici Mino. Affari e segreti del super procuratore dei calciatori” di Giovanni Chianelli, Angelo Pisani, LOG (2019).
La scomparsa di Mino Raiola, prematuramente annunciata dai quotidiani, ma successivamente diventata purtroppo una certezza, oltre al paradossale modo di fare informazione ci da modo per parlare di una figura davvero sui generis nel mondo del calcio. L’ascesa di Raiola infatti ha coinciso (ma forse bisognerebbe dire che è stata una delle cause) con una rivoluzione copernicana del sistema: quella dei super agenti che condizionano le strategie dei top club e quindi a cascata le sorti di giocatori, allenatori e dirigenti. Personaggi del genere nel mondo del calcio è possibile contarli sulle dita di una mano e Raiola è stato certamente uno di questi. Incarnazione del made self-made man, da pizzaiolo emigrato in Olanda ha scalato i vertici del calcio con modi spericolati, rudi, forse anche maligni ma certamente efficaci fino a dettare le regole del mercato, gestendo le procure di giocatori di altissimo livello (fiore all’occhiello della sua scuderia è certamente Ibrahimović, ma si potrebbero citare i vari Balotelli, Donnarumma, Pogba ecc.). Questo libro racconta la storia, i segreti, gli aneddoti più curiosi di un personaggio che nel bene e nel male ha segnato un’epoca.

Ultima uscita:
“Il Toro di Amsterdam. Luci e ombre di una storia tutta granata” di Riccardo Bisti, Milieu (2022)
Era la primavera del 1992 quando il Torino di Scifo, Lentini e Casagrande, brillantemente guidato in panchina da Emiliano Mondonico affrontava nella doppia finale, come consuetudine di allora, di Coppa Uefa il glorioso Ajax di Van Gaal. Due scuole di pensiero agli opposti ma soprattutto una sfida sulla carta quasi scontata ma che di fatto si risolse in due pareggi che però videro i granata soccombere. A distanza di trent’anni da quella strepitosa cavalcata Riccardo Bisti ne ripercorre tutti i momenti, non solo tecnici ma anche societari della gestione Borsano. Una chicca sono le interviste ai vari protagonisti di quell’impresa sfiorata, da capitan Cravero a Pasquale Bruno al genio spagnolo di Martin Vazquez a tanti altri. C’è anche una testimonianza dell’indimenticato Mondonico, la cui figlia Clara ha firmato la prefazione. Il volume è un emozionante omaggio ad una squadra che ha fatto sognare la tifoseria granata nonostante il mancato successo.

Uno sguardo al passato:
“Preferisco la coppa. Vita, partite e miracoli di un normale fuoriclasse” di Carlo Ancelotti, Alessandro Alciato, Rizzoli (2009)
Con la vittoria della Liga Carlo Ancelotti è diventato il primo allenatore a vincere il titolo nazionale nei primi cinque tornei europei. Un vero e proprio record per uno che ha già tre Champions League in bacheca con due squadre diverse. Negli ultimi anni i suoi successi non hanno mancato di riversarsi anche nell’editoria calcistica con diversi libri pubblicati da solo e con giornalisti del settore e tradotti in diverse lingue, a dimostrazione di come il personaggio Ancelotti abbia raccolto consensi ovunque sia stato, non solo come allenatore ma anche come persona. La sua avventura letteraria è iniziata però proprio con il volume pubblicato insieme ad Alessandro Alciato nel lontano 2009. Ancelotti si racconta con fare schietto tra i tanti successi e le inevitabili delusioni. Il successo editoriale del libro ha fatto si che nel 2019 venisse ristampato da Baldini + Castoldi diventando così la prima e l’ultima opera (almeno per ora) del leggendario Carletto.

SportSud Book:
“Marekiaro. La mia autobiografia” di Marek Hamsik, Mondadori (2018)
La notizia che Marek Hamsik a 34 anni ha vinto per la prima volta in carriera un titolo nazionale (in Turchia col Trabzonspor, dopo 38 anni dall’ultima volta) ha rallegrato i tantissimi tifosi napoletani che non hanno dimenticato la su lunga militanza in azzurro, e che sperano in un prossimo futuro nel suo ritorno a Napoli, magari nelle vesti di dirigente. Hamsik infatti ha segnato la storia calcistica partenopea degli ultimi anni, tanto da guadagnarsi il rispetto e l’amore di una tifoseria passionale come quella napoletana. Amore che il talentuoso centrocampista slovacco ha saputo contraccambiare non solo in campo, ma anche fuori e il titolo della sua autobiografia: “Marekiaro” ne è un’evidente dimostrazione. Ad accompagnare il racconto della sua esperienza in azzurro la prefazione di un tifoso doc come Maurizio De Giovanni. Il libro scorre via rapidamente, appassionando soprattutto i tifosi del Napoli, si poteva però dare più sostanza al lavoro.

Antonio Vespasiano (gruppo Facebook Bibliocalcio; sito Bibliocalcio.com)
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