© “SPALLETTI” – FOTO MOSCA
GOLLINI 7
Aveva preparato tutto come sempre, pistacchi, olive, lo spritz e qualche tarallino per il solito aperitivo con Demme e Gaetano. Ma all’improvviso gli hanno detto che doveva giocare. E così decide di mettere anche lui la firma su questo tricolore con 3 parate sul suo palo e un palleggio breve-lungo importante.
DI LORENZO 7,5
Perché non donare il 5×1000 alla ricerca su come faccia il capitano a stare sempre così in forma. È la Monica Bellucci della Serie A, pure senza trucco a 60 anni, é sempre il più forte nel suo ruolo. Nonostante venga da una settimana di nottate a preparare il biberon alla figlia appena nata. Tecnica, tattica, corsa e intelligenza. Che capitano.
RRAHMANI 8
Amir è quel ragazzo del Liceo sottovalutato, quasi anonimo, che dopo anni scopri essere diventato un ingegnere aerospaziale, sposato con una modella che magari tu segui su Instagram. Zero rischi dietro e quella capocciate che vale il 2-0 e l’ennesima fuga in classifica. Ma tanto a marzo Spalletti crolla.
KIM 10
Se uno come lui giocava in Turchia e non lo conosceva nemmeno Erdogan, allora io continuo a sperare un giorno di diventare la Chiara Ferragni dei social sul calcio. Sembra uno di quei pitbull da guardia, sereno a mangiare il suo osso, ma appena qualcuno si avvicina all’area, lui accende un tasto e li aggredisce. Se partecipasse alla Royal Rumble (wrestling) dovrebbero squalificarlo per buttarlo fuori dal ring. Una partita schifosa. PS. Che i suoi fastidi al polpaccio possano essere “trasferiti” a me.
(JUAN JESUS 6,5)
Pure se hai scoperto la Folletto Kim, l’aspirapolvere migliore al mondo, non buttare mai la scopa. Perché può sempre servirti e non ti tradirà mai. Batjuan gioca 20 minuti di serietà. Come sempre.
OLIVERA 6
È quello più in difficoltà nel primo tempo. L’Atalanta infatti gioca sempre sul suo lato e Mahele arriva spesso sul fondo. Quando deve accelerare sembra la Ferrari in Formula 1, ti fa gridare di speranza appena mette la marcia, ma poi ti accorgi che solo la Safety Car va più lenta. Meglio nella ripresa, ma pochi spunti nonostante gli spazi.
ANGUISSA 6,5
Il solito primo tempo, tipico di chi rientra in ufficio dopo un mese di agosto in Calabria. Apatico, con il badge in mano appena scatta l’orario di fine turno. Nella ripresa cambia musica e Zambo inizia a pressare i centrocampisti, come un uomo possessivo della propria donna, che sarebbe il pallone. E così che nasce il gol del 77. Bene anche nel finale quando Gasperini dice ai suoi che superare la metacampo non è reato. Calcia anche una punizione dal limite. Alla Gargano, altissima.
LOBOTKA 7,5
Quando hai problemi e da solo non riesci a superarli, non rivolgerti all’usuraio. E nemmeno allo psicologo. Vai da Lobocop e in pochi secondi, il tempo di guardare a 360 gradi il campo, smista la palla e ti trova la soluzione. Fare pressing sul Napoli è più inutile che spiegare ad uno juventino la differenza tra plusvalenza e pezzotto-valenza. Tanto danno la palla a Lobotka e se ne escono puliti. Clonatelo.
ZIELINSKI 6
Dominare la partita anche quando il terzo di centrocampo sta attraversando il momento più piatto della sua carriera a Napoli. Quest’anno tutto è possibile. Zielu nelle ultime 11 ha fatto un assist e zero gol ed ha sempre giocato titolare. Contro l’Atalanta copia e incolla delle sue prestazioni, palleggio e nascondino.
(NDOMBELE 6,5)
Azz! Tanguy entra a metà ripresa stavolta, non al minuto 85 come spesso accade e spacca la partita con le sue accelerazioni e cambi di direzione. Una sorpresa, un pò come aprire il Kinder Bueno e scoprire che hai vinto. Oppure tua moglie che ti spiega la differenza tra fuorigioco attivo e passivo. Se lo fanno giocare, ci darà una grandissima mano nel finale di stagione.
POLITANO 6,5
Matteo è come quel tipo che corteggia la donna con fiori e cioccolatini ogni giorno, ma al primo appuntamento, si presenta con i calzini bianchi e la maglia della salute sotto. Recupero palla, dribbling su Ruggeri e cross in mezzo sono le sue qualità, due conclusioni da dentro l’area, entrambe sul portiere i suoi elementi da migliorare.
(ELMAS 7)
Il diamante luccica ogni settimana sempre di più. Gli basta mezzo calcio d’angolo per mettere la palla nella mattonella giusta, dopo i tanti corner sprecati nel primo tempo. Anche in palleggio conferma che “o guaglion” è cresciuto e può andare a vivere da solo. #ElmasTitolare dovrà essere il prossimo hashtag in tendenza. Deve superare il #grandefratellovip e pure #speziaspiaze.
OSIMHEN 6,5
Se entra quella sforbiciata perdiamo la partita a tavolino per invasione di campo di tutto lo stadio, compresi gli abitanti delle zone limitrofe di Fuorigrotta, Soccavo e Pianura. Quindi meglio così. Victor è come Staffelli nelle metro di Milano, non lo vedi ma sai che all’improvviso appare. Come nell’assist del vantaggio. O quando lanci la palla lunga in avanti perché sicuro lui va a guadagnarsi una rimessa, un fallo o un angolo. Un punto in meno per la reazione dopo la sostituzione. Fuori luogo.
(SIMEONE SV)
Pochi minuti, come sempre. Servito con palle alte, un pò come lanciare il Pampa Sosa in velocità, non riesce a far salire la squadra. Forza Cholito, convocato in Nazionale Argentina. Non il Kazakistan, l’Argentina.
KVARA 10
Se già nel primo tempo riesce a far passare la palla tra Musso e il palo, a Repice, immenso radiocronista Rai, gli viene un arresto cardiocircolatorio mentre urla. Infarto sfiorato al minuti 60 quando il fuoriclasse azzurro fa sedere tutti i difensori dell’Atalanta col culo sull’erba del Maradona. Un gol che conferma che siamo di fronte ad un fenomeno vero. E se abbiamo dedicato la piazza principale della città a Garibaldi, perché non modifichiamo l’altra piazza più importante in Kvara Plebiscito. Seriamente, propongo un altro hashtag: #diamola10akvara.
(ZERBIN SV)
Verrà ricordato per quell’ingresso in Milan-Napoli probabilmente. E invece no, Zerbin resterà nella memoria dei tifosi come quel calciatore giovane e promettente che scelse di vincere lo scudetto a Napoli, anziché andare a giocare da protagonista altrove. Sarai eterno Alessio, anche tu!, Pochi minuti di lotta.
SPALLETTI 7,5
Non c’è dubbio che alcuni calciatori (Anguissa e Zielinski su tutti) avrebbero dovuto riposare nelle scorse settimane. Così come Ostigard e Jesus avrebbero meritato di affrontare lo Spezia o la Cremonese, visto che hanno giocato a Liverpool e non solo nel periodo out di Rrahmani. Però questo Napoli sta entrando nella storia grazie a lui che obbliga due super offensivi come Sarri e Gasperini di venire a Napoli per non prenderle. A Luciano dedicherei direttamente il parco a tema di Fuorigrotta, da Edenlandia a Spallettilandia. E sulle graffe metterei una striscia nera di cioccolato, come il suo baffetto. Non vedo l’ora di vederti esplodere di gioia mister.
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