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Napoli-Torino: le Pagelle Brillanti

Napoli-Torino: le Pagelle Brillanti

©️ “OSIMHEN” – FOTO MOSCA

OSPINA 7,5
Oramai è chiaro che se non torna il colombiano dal Sudamerica, Spalletti si farà rubare altre 10 Panda, pur di non presentarsi al campo. Per Ospina, dopo un brivido per il rinvio sulla schiena di Sanabria (fosse stato Juric, solo applausi), diventa protagonista assoluto con una parata agevole sul primo palo e un miracolo sempre su Brekalo a tu per tu. Ciao Meret.

DI LORENZO 7,5
Partita super, sia in difesa, dove sbaglia praticamente nulla, sia in palleggio, quando esce dal pressing granata con la stessa strafottenza di Orsato che dice a Cristante che non esiste il vantaggio sul rigore (bugiardone) e sia in attacco, con il rigore guadagnato ed il gol annullato di mezzo centimetro.

RRAHMANI 7,5
15 partite di fila senza mettere piede in campo, lo ripeterò all’infinito che Gattuso su di lui prese un abbaglio. Più concentrato di una nonna che prepara la parmigiana di melenzane al nipote che torna da Milano, non sbaglia nulla, mettendo una pezza di testa e di piede, ogni volta (raramente) che il Torino supera la metà campo. E salva un paio di ripartenze 3 contro 2. Ringhio-glionito!

KOULIBALY 8
In difficoltà su Singo nel primo tempo. Stop. Dopo indossa di nuovo i gradi di comandante e per Juric iniziano i problemi di forfora nei suoi capelli da Enzo Paolo Turchi. Si mangia un gol quando dagli 11 metri colpisce Politano, però quel tacco nella ripresa che innesca il gol di Osimhen, sul piano erotico, è paragonabile ad un preliminare fatto ad arte. Scusate la metafora sessuale, sono le 8 vittorie di fila.

MARIO RUI 5,5
Una delle prime cose che gli allenatori avversari dicono in preparazione alla partita contro il Napoli è quella di attaccare sul lato di Mario Rui. Perchè il portoghese è limitato, non ha il passo di Singo e in alcuni momenti del match è meno lucido di Gianluca Grignani quando lo intervistano. Da salvare la solita rissa nel finale contro la panchina del Toro, che nemmeno quando perse il derby due settimane fa, era così inferocita.

FABIAN RUIZ 6,5
Bene ma non benissimo. Alterna alcuni lanci interessanti per la MotoGP Osimhen a dei lunghi momenti di pausa, dovuti allo schema catenacciaro del Toro con quarantasette centrocampisti di interdizione. In ogni caso, lo spagnolo, abituato a scendere in campo in smoking, si dimostra abile anche con la tuta di un meccanico nelle favelas di Caracas.

ANGUISSA 8
Non prende 10 solo per alcuni falli ingenui nel finale di partita. Ma per 85 minuti si comporta come Felipe Anderson con Dimarco, senza fermarsi con gli avversari “a terra” rispetto a lui, correndo in avanti e creando pericoli. Zero fair play verso un Toro che rispetto al camerunense soffre di complessi di inferiorità. Da ricordare un lancio di esterno destro, un dribbling con finta e assist a Koulibaly e un gioco di tacco nella ripresa. E bravo Anguilla (cit. Fedele)

POLITANO 5,5
Cerca il tiro con la stessa testardaggine con cui Brumotti va alla caccia della bombazza nelle periferie. Ma sbaglia quasi tutte le scelte, sia per uno stop affrettato che per un assist impreciso, facendo rischiare alla squadra delle ripartenze abbastanza pericolose. E per me che lo tengo titolare fisso al Fantacalcio con Barrow in panchina, sono dei pugni in faccia da McGregor.

ZIELINSKI 5,5
Ti accorgi che ha giocato soltanto quando negli highlights vedi che si guadagna le due punizioni più importanti del match, quella del rigore e quella del gol annullato a Di Lorenzo. Un po’ come quando ti accorgi che hai una moglie durante le poche ore di #instagramdown. Infatti quando viene sostituito, si tranquillizza anche la mamma, la moglie e la figlia piccola, vedendolo sano e salvo davanti alla tv.

INSIGNE 4
I numeri sui calci di rigore quest’anno sono abbastanza eloquenti: meglio farli battere a Baresi e Baggio con 30 anni e 30 chili in più, che al capitano. A parte l’orribile penalty (lo parava anche Patrizio Rispo, il portiere di Un posto al Sole), non azzecca una conclusione, condizionato dal pressing del Toro, più asfissiante di una moglie durante i primi 3 anni di fidanzamento. E quell’uscita dal campo, si può definire, vista la recidività, leggermente cafona? A Napoli si dice “sta facenn e cart p abbuscá ra Spalletti”.

OSIMHEN 9
Fa un altro sport rispetto ai difensori che provano a marcarlo. Rischia di compromettere sin da subito il rapporto con il nuovo sindaco, quando sfiora il gol alla Cavani che stava facendo crollare lo stadio. Fa le prove di testa nel primo tempo, leggermente alto. Poi circa 70 scatti con l’aerosol nei pantaloncini di Bremer, subendo più falli di Cicciolina e segnando un gol da 3 punti saltando più in alto di Sara Simeoni e Gianmarco Tamberi messi insieme. Bubka no perchè aveva l’asta. E’ un pacco (cit).

LOZANO 6,5
Entra per spaccare la partita e per poco non ci riesce con quel diagonale di destro che si infrange sul palo alla destra del fratello di Milinkovic Savic della Lazio. Poi si inceppa nei dribbling come un balbuziente senza microfono e nel finale anzichè difendere, se ne va in giro per Fuorigrotta cercando una graffa di qualità come quella dell’Edenlandia. E Spalletti lo sostituisce scatenando l’ira dei followers messicani.

ELMAS 6,5
Mai e poi mai avrebbe immaginato di servire un assist vincente con il fondoschiena. Più fortunato di quella signora di Materdei col gratta e vinci. Ma la fortuna, si sa, aiuta gli audaci. Ed i macedoni.

MERTENS 7
Ciao Ciro, ti ho spesso criticato negli ultimi due anni e non lo nascondo. Ti amo ma sei troppo avanti con l’età e con il fisico per poter essere ancora oggi la persona più importante della mia squadra. Però se ti inventi quella giocata e metti il tuo zampino sui 3 punti, io sono pronto e disponibile ad andare ogni lunedì mattina a piedi a Pompei per farmi perdonare. Con affetto. Grazie.

JUAN JESUS SV
Pochissimi minuti per mettere centimetri in area di rigore. Clean sheets e quindi a prescindere scelta giustissima.

SPALLETTI 7,5
Prima le dichiarazioni sulla Panda, poi la fiducia ad Ospina, poi la conferma di Rrahmani, poi la spinta morale per l’ingresso di Mertens. le scelte fatte con le palle di far fuori il capitano, l’inserimento di un difensore per conservare il vantaggio, i ktm a Juric, perla della serata. Nulla da aggiungere, Lucian-one ha preso un Napoli depresso e pronto al suicidio e lo sta portando a viaggiare per il mondo in pochissimo tempo. E questo viaggio sta coinvolgendo un’intera città, che non appena termina la partita, già inizia il conto alla rovescia per la prossima. E se vinci la prossima … lasciamo stare, meglio non pensarci!

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