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Conosco una sola misura del tempo: con Anguissa e senza Anguissa

Conosco una sola misura del tempo: con Anguissa e senza Anguissa

© “ANGUISSA” – FOTO MOSCA

Durante l’assegnazione del Leone d’oro, Roberto Benigni dedicò alla moglie una frase di Jorge Luis Borges, scrittore e poeta argentino: “Conosco una sola misura del tempo: con te e senza di te”.

Forse la nostra è euforia o adrenalina effimera, ma da tifosi viviamo principalmente di questo. Il titolo parla chiaro, perché da quando c’è Anguissa, il Napoli si è totalmente trasformato.

In pochi lo conoscevano. Anzi, pochissimi. Eppure parliamo di un calciatore dalla grande personalità, che è riuscito a prendere in mano, in pochi minuti e senza conoscere i compagni, le redini del centrocampo azzurro. Non è mica cosa da poco. Chi ci era riuscito prima del suo arrivo? Forse Jorginho, o Allan, ma non dalle prime apparizioni.

Da quando Anguissa indossa la maglia numero 99, il calcio proposto è tornato ad essere spumeggiante. Non a caso Fabian Ruiz, suo compagno di reparto, conta già un gol e 2 assist nelle ultime 4 gare ufficiali. Lo scorso anno, ad esempio, lo spagnolo ha registrato solo 4 gol e un assist in 42 partite.

La fortuna è anche dalla parte del Napoli, è vero. Lo staff voleva fortemente Koopmeiners, ora in forza all’Atalanta, o Thorsby, centrocampista della Sampdoria. Grazie alla poca liquidità economica – anche se fa ridere il termine “grazie” – e alla disponibilità del prestito del Fulham, gli azzurri si sono assicurati Zambo Anguissa.

Numeri in azzurro

Lanciato in campo dopo pochi giorni dal suo arrivo, Anguissa ha stupito tutti sin dalla gara contro la Juventus. Il camerunense, in quella partita, ha subito 3 falli, solo uno in meno rispetto a Di Lorenzo; la sua precisione passaggi è stata del 95.8% su 71 passaggi, il migliore in assoluto se non si vuole tener conto di Lozano, subentrato al 71esimo; ha intercettato due passaggi, solo uno in meno a Bonucci, difensore della squadra che ha subìto la pressione azzurra per oltre 90 minuti.

Durante la seconda uscita in campionato, nella trasferta di Udine, Anguissa ha subìto due falli (più di tutti), a pari merito con Rui, Elmas ed Osimhen; ha vinto due contrasti, anche qui top, come Politano e Osimhen, e ha intercettato due palloni: come lui solo Fabian.

Infine, contro la Sampdoria, partita valida per la 5a giornata di Serie A, Anguissa si è reso protagonista ancora una volta. Con 65 tocchi, ha registrato il 95.7% di precisione passaggi. Meglio di lui solo 3 subentrati; ha subìto due falli, tanti quanto Rui e Ciccio Caputo e ha vinto due contrasti: meglio di lui solo Ruiz e Lozano.

Anguissa è il perno del centrocampo azzurro, e Spalletti lo sa. Con Lobotka e Demme pronti a tornare, il mister avrà più di una gatta da pelare. Certo è che il numero 99 è inamovibile.

Riprendendo l’introduzione, prendiamo in prestito la frase conclusiva della commovente dedica di Benigni: “E’ stato proprio un amore a prima vista“, sperando muti in un amore ad “eterna vita“.

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