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Sampdoria-Napoli: le Pagelle Brillanti

pagelle brillanti

© “VICTOR OSIMHEN”– FOTO MOSCA

OSPINA 7,5

Meret è il futuro, ma oggi deve mangiare ancora tanta pasta asciutta (cit. Bonucci) per raggiungere il livello di Ospina. A porte invertite, con Audero di qua ed il colombiano di là, sarebbe finito 4-0 il primo tempo perchè 4 sono le parate, inclusa quella su Caputo in fuorigioco. Quella su un colpo di testa ravvicinato la più difficile. Con i piedi, poi, se De Sciglio ha rischiato di diventare campione d’Europa, lui può fare la mezza punta nel Brasile di Pelè. 

DI LORENZO 6,5

All’inizio Augello sembrava Theo Hernandez e Damsgaard una sorta di Hamsik. Dopo mezz’ora Augello sembrava Federico Fernandez, quello del Napoli e Damsgaard era diventato Wallarito Sosa. Tatticamente si aggiunge ai centrocampisti nel palleggio in mezzo al campo. Bravo anche a fare continue sovrapposizioni a Lozano, lasciandogli lo spazio per accentrarsi. Inutile che andate a cercare sovrapposizioni su Google. 

RRAHMANI 7

Manolas chi? Gioca per la terza volta di fila in 7 giorni titolare, alla faccia del curriculum e di Ringhio che l’aveva tenuto 15 partite senza concedergli un minuto lo scorso anno. Solita partita cazzuta, con la faccia tosta di chi sta affrontando Ciccio Caputo e Fabio Quagliarella e li tratta come Ciccio Ingrassia e Fabio De Luigi. Esce per una pallonata in faccia che, l’avessi presa io, a quest’ora stavo ancora ricoverato d’urgenza. 

KOULIBALY 7

Sbaglia i primi 7 passaggi semplici semplici ad inizio partita, un chiaro segno che stesse ancora condividendo sui social il gol di Udine, con la telecronaca del Caressa senegalese. Poi prende la cosiddetta “nziria”, tipica di un bambino che non vuole mangiare, lasciando le briciole ai blucerchiati. Non so quanto vale in era Covid il suo cartellino, ma sicuro in Serie A è uno dei migliori difensori, dopo Rugani, Frabotta e Demiral. 

MARIO RUI 7

Il portoghese quando si tratta di giocare a calcio, ovvero di avere il pallino del gioco, di scambiare con un esterno come Insigne che dà del tu al pallone o di lanciare lungo per uno come Osimhen che corre il triplo degli altri, sa il fatto suo. E sulla sua strada ha dovuto fare i conti con Candreva, in giornata di grazia. Rischia anche di segnare, ma sarebbe stato un evento traumatico per chi come il sottoscritto, l’ha spesso criticato. 

FABIAN RUIZ 8

Come Koulibaly, qualche errore banale in palleggio nei primi minuti. Poi però diventa il padrone a centrocampo, una sorta di Beppe Grillo nei Cinquestelle. Lui però urla con i piedi, vedi il bellissimo gol del raddoppio. Un tiro a fil di palo che la maggior parte di noi o avrebbe calciato in curva bestemmiando poi su una zolla inesistente ed impazzita, o si sarebbe lesionato il crociato per la difficoltà del gesto tecnico. Invece Fabian col pallone ha la stessa confidenza di Orietta Berti con Fedez. 

ANGUISSA 8,5

Vergognosa la sua superiorità in mezzo al campo, sembrava uno degli Allievi Nazionali in mezzo ai pulcini. Ogni volta che veniva pressato spalle alla porta, lui se ne usciva con l’eleganza di William e Kate al ricevimento di Nonna Elisabetta, mentre io urlavo “uomo” con la stessa eleganza di Achille Lauro a Sanremo. Recupera la palla del terzo gol, violenta Thorsby e Ekdal sul quarto gol. Schifoso. 

LOZANO 7,5

A parte le sue conclusioni in porta nel primo tempo quando deve centrare l’Umbria ed invece butta la palla prima in Piemonte e poi in Slovenia (studiatevi la mappa dell’Italia), incide in modo imponente sul risultato, con la palla del raddoppio, l’assist ad Osimhen solo da spingere in rete e l’altro assist a Zielinski con la scritta “tira e sfonda”! Decisivo e recuperato, ci divertiremo! 

ZIELINSKI 7

Il suo inizio di stagione è paragonabile a quello degli ausiliari del traffico il lunedì mattina. Al bar a prendere il caffè. Però contro la Samp ha iniziato a bombardare di multe (progressioni palla al piede, uscita dal pressing) la mediana avversaria, chiamando anche il carroattrezzi (missile del quarto gol) quando su assist di Lozano, ha causato lesioni serie alla porta di Ferrero. E ci mette il suo piede felpato su gol 2 e 3. 

INSIGNE 7,5

Si capisce che è in giornata quando dopo pochi minuti lancia Jacobs Osimhen in porta contro mio zio con le stampelle fresco operato alla prostata Yoshida. Non contento, dopo, scambia Callejon per Osimhen e mette il nigeriano in porta. Basta? Macchè, serve un piedino tenero come un grissino per far calciare Fabian dal limite nel migliore dei modi. Eccolo, Lorenzo. Cerca anche nella ripresa il gol ma il tiroaggiro non va. 

OSIMHEN 7,5

Si mangia un gol, è vero, ma poi entra per due volte con la palla in zona +3. E ne segna anche un terzo, in netto fuorigioco, di pallonetto. La sensazione è che sia più indispensabile lui nel Napoli che il pezzotto nella vita di un tifoso all’epoca di Dazn. E menomale che sotto porta non è ancora freddo, altrimenti potevamo già dargli la scarpa d’oro. 

MANOLAS 6

Entra bene, lo si vede subito, quando anziché dare la palla al Morata di turno davanti ad Ospina, decide di buttarla in bocca a D’Aversa. Non lo colpisce, quello è il problema: avrebbe evitato che l’allenatore blucerchiato parlasse di dominio in conferenza stampa della sua Samp. Si fa ammonire, però, sul 4-0, per un fallo ad 80 metri dalla porta.  

ELMAS 6

Spalletti che gli grida “Elmas devi pensare” rende l’idea dei limiti tattici del macedone. In ogni caso, al Marassi, poche chances di mettersi in mostra e nessuna azione pericolosa. 

POLITANO 6

Entrare quando il tuo compagno ha già fatto assist a raffica è un po’ come andare a farsi interrogare dopo il secchione della classe. Puoi solo fare peggio. Infatti. 

PETAGNA SV.

Il suo impiego, 10 minuti ogni 3 giorni, può essere paragonato all’attività sessuale di una coppia giovane senza figli. La mia, volendo fare un esempio, con due figli, equivale al minutaggio di Juan Jesus. Un solo scambio con Ounas, ma la partita ormai è diventata meno interessante degli highlights di una gara di nuoto sincronizzato. 

OUNAS 6,5

Meriterebbe molto più spazio perché in 10 minuti arriva alla conclusione con un’azione da metacampo, fa due tunnel agli avversari più offensivi di uno che ti chiede “ma sei juventino?” e si prende gioco dei difensori della Samp. 

SPALLETTI 7,5

Squadra che vince, non si cambia. Lo diceva anche Boskov. Ha spiegato ai suoi come lanciare Osimhen. Ha spiegato al nigeriano come fare tanti gol. Ha inculcato ai suoi la consapevolezza di giocare a calcio e divertirsi. Poi, se arrivano delle reti come i due schemi contro l’Udinese o il secondo e terzo gol di Marassi, allora puoi solo essere orgoglioso del lavoro che stai facendo. Testa al Cagliari, però, mi raccomando. Non mi fido!

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