È morto all’età di 84 anni a causa di una malattia cardiaca Gianni Minà, pilastro del giornalismo italiano.
La sua carriera iniziò a Torino, città natale, lavorando per Tuttosport a partire dal 1959, prima di divenire direttore stesso del quotidiano nel 1996 (rimanendo tale fino al 1998). Nel ’60 collaborò con la Rai per le Olimpiadi di Roma; saranno sette quelle seguite poi nel corso della sua vita. Otto invece i Mondiali di calcio e decine quelli di pugilato. Nel 1981 vinse il Premio Saint Vincent come miglior giornalista televisivo dell’anno, che gli fu consegnato da Sandro Pertini.
Nel corso della sua carriera ha posto grande attenzione ai conflitti sociali, dagli Stati Uniti, seguendo la boxe ai tempi di Muhammad Ali, al quale dedicò un lungometraggio, all’America Latina, protagonista di diverse sue opere.
All’ombra del Vesuvio, Minà è ricordato per il suo rapporto con Maradona, con il quale realizzò il reportage Maradona: non sarò mai un uomo comune. Nel 2019 fu insignito della Cittadinanza Onoraria della Città di Napoli.
Leave a Reply