©️ “RUDI GARCIA” – FOTO MOSCA

Il tecnico del Napoli Rudi Garcia ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di DAZN al termine del match contro il Sassuolo.

SULLA PARTITA: “Osimhen è uscito arrabbiato? Ha ragione. L’obiettivo non era solo vincere: non abbiamo preso gol, abbiamo giocato bene, ma potevamo fare meglio anche sul piano offensivo. Per segnare di più serve, però, prendere la porta. E noi, stasera, siamo stati molto imprecisi. Dal minuto 30 al minuto 45 abbiamo lasciato troppo la palla al Sassuolo. Peccato per Raspadori: dispiace per il palo, non per il rigore dove lo hanno sbagliato tutti”.

SU NATAN: “Natan ha bisogno di tempo, deve imparare il nostro calcio e la lingua, deve inserirsi dentro. Lo vedo meno timido. Tra Juan Jesus e Ostigard ho scelto l’esperienza del primo, ha risposto benissimo nelle prime due partite, è un leader di questa squadra”.

SUL SECONDO RIGORE: “Osimhen ha lasciato la palla a Raspadori. Assolutamente sì, è stato un gran bel gesto e lo voglio sottolineare”.

SUL RUOLO DI RASPADORI: “Raspadori è un giocatore offensivo: può fare tutto in avanti. E sono sicuro che segnerà e farà tanti assist. Va sfruttato, sono contento di lui perché lavora tanto anche per la squadra”.

SULL’IMPATTO DI KVARA: “Kvara ha avuto una preparazione molto spezzettata, saltando 12 giorni di allenamento. Ha iniziato dopo come tutti coloro che erano stati con le nazionali. Praticamente su cinque settimane ne ha fatte due di lavoro, era meglio per lui entrare in corsa quando erano stanchi gli avversari”.

SULLA POSIZIONE IN CAMPO DEI DUE: “Raspadori non può rimanere sulla fascia, deve entrare verso il centro ed entrare in area accanto a Osimhen. Anche Kvara deve dare incertezza al suo terzino, deve chiamare la palla nello spazio, venire tra le linee: così diventa più imprevedibile tatticamente”.

SULLO SCUDETTO VINTO: “Ho detto ai miei giocatori che se un giorno dovessero avere poche motivazioni o dovessero essere stanchi, basterà abbassare lo sguardo e vedere lo scudetto che hanno cucito in petto per ricordarsi di cosa sono capaci”