Il Manchester City ha finalmente realizzato il suo sogno: vincere la Champions per la prima volta nella sua storia. Per farlo ha speso quasi due miliardi di euro, segno di un’ossessione durata a lungo. La partita si è svolta sotto gli occhi attenti di coloro che hanno investito maggiormente nel progetto, tra cui lo sceicco Mansour bin Zayed al-Nahyan, che è tornato a guardare la sua squadra allo stadio dopo 13 anni, accompagnato dallo sceicco Mohamed bin Zayed al-Nahyan (presidente degli Emirati Arabi Uniti) e dal presidente turco Erdogan.
L’arrivo dell’Abu Dhabi Group a Manchester nel settembre 2008 ha segnato un punto di svolta per il club, con l’obiettivo di ribaltare gli equilibri della città. Da allora sono stati realizzati grandi colpi di mercato e sono stati ingaggiati manager di alto livello, tra cui Roberto Mancini, fino a Pep Guardiola. Questi sforzi hanno portato a numerose vittorie a livello nazionale: sette titoli di Premier League, tre FA Cup, sei Coppe di Lega e tre Community Shield. Tuttavia, il vero obiettivo del club è sempre stato il successo in Europa, che fino a quest’anno tardava ad arrivare.
La vittoria del Manchester City sull’Inter a Istanbul non solo ha segnato lo storico treble (la vittoria nella stessa stagione di Premier League, FA Cup e Champions League), ma ha anche rappresentato il primo trofeo internazionale della squadra, legittimando gli ingenti investimenti degli ultimi 15 anni, nei quali la somma delle spese nette sul mercato del Manchester City è pari a 1,673 miliardi di euro.
Cifra che comprende anche gli ultimi acquisti di questa stagione, tra cui Erling Haaland, Kalvin Phillips, Manuel Akanji e Sergio Gomez, che hanno contribuito al trionfo finale.
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