© “ZIELINSKI ESULTANZA” – FOTO MOSCA
Francesco Guidolin, ex allenatore di squadre autrici di autentiche imprese, come l’Udinese del 1999, o il Palermo del 2007, entrambe qualificate nell’allora Coppa Uefa, ha raccontato a Il Mattino il suo incontro con Piotr Zielinski, sottolineandone pregi e difetti.
“Su Zielinski non ho mai avuto grossi dubbi. È un calciatore riconoscibile per le qualità che ha, gli ha fatto bene quello che abbiamo detto in ritiro, ritagliargli 10 metri di spazio giocando più in basso, ma attaccando di più la linea si ritrova comunque spesso lì, quindi cambia poco, anche se è una cosa che lui immagina e spesso è comunque con le spalle girate. Avere più raggio d’azione gli dà benefici, l’anno scorso fece bene anche da mediano perché ha corsa lunga.
Ha il destro, il sinistro e il dribbling nello stretto. Quando è arrivato a Udine aveva 16 anni, ma si vedeva che i suoi erano piedini baciati dal talento. Ecco perché in poco tempo l’ho portato in prima squadra. Poi è cresciuto ed è diventato quello di oggi. La qualità si vedeva subito. Ha un solo difetto: deve fare più gol a stagione. Ma sono fiducioso: con gli insegnamenti di Luciano non potrà che migliorare ancora e anche da questo punto di vista”.
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