Insigne: “Se andrò via da Toronto, tornerò a Napoli”

Lorenzo Insigne, dopo qualche mese dall'addio al Napoli, torna a parlare della città partenopea e del suo passato. Ecco le sue dichiarazioni.

Insigne
Articolo di Redazione SDS14/09/2022

[cmsmasters_row][cmsmasters_column data_width=”1/1″][cmsmasters_text]

© “INSIGNE” – FOTO MOSCA

Dopo l’addio doloroso ai suoi tifosi e alla sua città, Lorenzo Insigne torna a parlare del passato in un’intervista ai microfoni di DAZN. L’ex capitano azzurro dopo 10 anni, 336 partite e 96 gol, quest’estate si è trasferito a Toronto per una nuova avventura; con lui un ciclo è terminato, quel ciclo che ha fatto impazzire molti tifosi. Ecco le parole del calciatore napoletano.

“Non nascondo che mi manca giocare con la maglia del Napoli, però ho fatto la mia scelta e non me ne pento. Sono il primo tifoso e Napoli è casa mia. Se andrò via da qui sarà per tornare a Napoli. Ora sto qui e penso a stare bene. Ora, da qui, fa male vedere le loro partite e non stare in campo, però purtroppo è la vita.

Il rimpianto che abbiamo avuto la possibilità sia con Sarri che con Spalletti di vincere lo Scudetto e non ci siamo riusciti. Eravamo a tanto così, soprattutto con Sarri, e spero che un giorno- anche ora che non ci sono più- il Napoli possa raggiungere questo traguardo, perché i tifosi davvero se lo meritano, perché danno tanto alla squadra. Speriamo che un giorno possano festeggiare perché se lo meritano. E soprattutto spero che i tifosi siano sempre orgogliosi e fieri di me, in occasione dell’ultima gara con il Genoa ho sentito tanto il loro affetto.

Di Lorenzo capitano?

“Gli ho mandato un messaggio perché lui è il nuovo capitano: è il mio erede. Gli ho fatto un in bocca al lupo perchè non è facile essere capitano a Napoli però lui ha tutte le potenzialità per farlo. In qualsiasi momento, se avrà bisogno di un consiglio, ci sarò perché sono napoletano e so cosa significa giocare con quella maglia e fare il capitano. Già sapevo che se fosse andato via Koulibaly sarebbe stato lui il capitano, perché ha carattere, poi è uno che lavora tanto e sta sempre a disposizione del mister e dei compagni, e ha esperienza, abbiamo vinto l’europeo insieme. Sono contento che sia lui il mio erede”.

[/cmsmasters_text][/cmsmasters_column][/cmsmasters_row]