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Pres. Lega Serie A: “Scelto da De Laurentiis? Mi hanno votato in 11”

casini

Il nuovo presidente di Lega, Lorenzo Casini, ha parlato al Corriere dello Sport in una lunga intervista in cui ha confessato alcuni retroscena della sua elezione e ha affrontato alcuni temi cari al calcio italiano.

“Io grande tifoso della Juve? Lo sono stato fino all’11 marzo 2022, adesso tifo per la Serie A. Voluto per primo da ADL? Sono stati in tanti a chiedermi una disponibilità. Alla fine la scelta è stata di tutto il gruppo degli undici che mi hanno votato. Li ringrazio di cuore per aver puntato su di me, ma sia prima, sia dopo l’elezione ho parlato con tutti”, ha commentato a proposito della sua votazione.

Poi, Casini si è soffermato anche sui rapporti interpersonali con i club: “Non sono il riferimento di un club o di una maggioranza, ma di tutta la Serie A. La Juventus si è astenuta, ma poi mi ha manifestato supporto e in questi giorni ho scambiato punti di vista con loro. L’Inter e il Milan immaginavano un profilo diverso, me lo hanno detto, ma nulla di personale”.

Il Presidente della Lega ha toccato anche il tema dei costi relativi al funzionamento dell’intero sistema calcistico: “Il sistema va migliorato. E le prime a volerlo sono le società. L’indebitamento parte da lontano. Stipendi? Il costo del lavoro è oramai una componente troppo onerosa rispetto ai ricavi, arrivando a sfiorare in alcuni casi l’ottanta per cento dei costi complessivi. Dovrebbe scendere, per essere sostenibile. C’è da valutare una riforma delle tipologie contrattuali, ma senza fughe in avanti. Perché un sistema complesso richiede rimedi ben calibrati”.

E sulle plusvalenze ha dichiarato: “Quanto alle plusvalenze, non è un fenomeno solo italiano. Lo affronterò, insieme con i presidenti, con la giusta misura. Realizzare profitti da una compravendita resta un sano obiettivo d’impresa“.

Infine, ha parlato anche dell’arretratezza degli stadi italiani: “Hanno un’età media di oltre sessant’anni anni, e in nove casi su dieci non sono dotati di impianti efficienti sotto il profilo energetico. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il cosiddetto Pnrr, può essere un’occasione per riqualificarli. Non possiamo perderla. Lo stadio è una risorsa, non solo in senso sportivo. È anche un’infrastruttura di potenziamento tecnologico ed è un potente luogo di inclusione sociale“.

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