©️ “NAPOLI SQUADRA” – FOTO MOSCA
Fino alla sfida con l’Udinese, le gare del Napoli avevano un denominatore comune: erano state tutte estremamente sofferte, talvolta anche più del dovuto. Eppure gli azzurri ne sono sempre usciti benissimo, si sono costruiti la miglior classifica possibile in campionato e hanno ottenuto un ottimo pareggio contro la rivale più accreditata nel girone di Europa League.
Anche per questo c’era attesa per questa gara. L’Udinese è – o meglio era – una delle squadre più in forma del campionato ed è stata livellata con una semplicità incredibile. Il Napoli ha avuto bisogno di un quarto d’ora, per prendere le misure dell’avversario. Sbloccato il risultato, la partita ha avuto un solo padrone. Le trame di gioco si sono sviluppate con un’impressionante fluidità, per quanto poi le reti siano arrivate anche su palla inattiva con schemi pregevolissimi. In questo senso può leggersi anche il dato sui marcatori: dieci gol fatti, nove marcatori diversi (Koulibaly ne ha fatti due). La squadra è coinvolta in tutti gli effettivi, chi subentra si dimostra ancora una volta incisivo.
Il primato solitario, che non accadeva dal febbraio 2018, anche se dopo sole quattro giornate evidenzia in qualche modo un cambio di status, confermato da quanto osservato in campo. Il Napoli adesso sa fare anche la grande. La vittoria contro l’Udinese non è arrivata con la spinta emotiva o con il bagliore di una singola giocata, bensì con una prova autorevole e autoritaria, dove gli avversari sostanzialmente non hanno potuto realmente partecipare all’esito dell’incontro. Una dimostrazione di forza. Proprio come fanno le prime della classe.
Leave a Reply