©️ “INSIGNE” – FOTO MOSCA
All’Udinese sono stati comminati 10mila euro di multa per i cori “di matrice territoriale” intonati da alcuni suoi tifosi durante il match di lunedì sera contro il Napoli. Il vergognoso episodio, fortunatamente, non è passato inosservato: ancora una volta è venuto fuori il lato peggiore di una parte del tifo che fa capolino negli stadi italiani.
A Radio Punto Nuovo si è soffermato sull’episodio Claudio Gavillucci, il primo arbitro a fermare una partita di Serie A per l’insorgere di continui cori razzisti dagli spalti. Ecco le sue dichiarazioni raccolte dal Corriere dello Sport: “Possiamo dire che Manganiello non abbia rispettato il regolamento? Il regolamento parla chiaro, l’arbitro deve far fare l’annuncio e può interrompere momentaneamente la gara, poi un eventuale interruzione definitiva spettava alle forze dell’ordine.
Dopo la mia interruzione di quella gara, se non sbaglio anche Rocchi interruppe la partita Roma-Napoli. Purtroppo, ci sono state anche altre occasioni e non capisco perché lunedì sera Manganiello non abbia interrotto momentaneamente la partita. Mi piacerebbe che una mancata interruzione di una partita per cori razziali da parte dell’arbitro fosse ritenuta più grave dell’errore per un mancato rigore”.
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