©️ “BENEVENTO” – FOTO MOSCA
Fabio Cannavaro, nuovo allenatore del Benevento, ha rilasciato le sue prime dichiarazioni in conferenza stampa. Di seguito quanto riportato dal portale Gianlucadimarzio.com.
“Qualcuno può pensare sia la mia prima esperienza, ma ho girato il mondo. Ho capito che era il momento di tornare a casa. Ho apprezzato la sincerità e la professionalità di Foggia. Credo che la sua tranquillità sia dovuta ad un presidente che gli trasmette queste sensazioni e per un allenatore è fondamentale. Ho accettato subito questa sfida, sapendo che non è facile vista la Serie B di questa stagione. Noi sappiamo quello che vogliamo e dobbiamo ridurre la distanza con le big. Spero di farmi apprezzare più da allenatore che da ex giocatore.
SULLA SCELTA
“A me non piace aspettare, questa è una cosa che a me non piace di questo lavoro. Foggia ha usato Paolo come tramite ed io ho detto subito di sì. Se una società ti chiama è giusto che ti presentino il loro progetto. Mi hanno convinto in un istante. Se ho sentito qualche ex campione del Mondo? Sì, ho parlato con Filippo Inzaghi, che mi ha parlato benissimo della sua esperienza. Eguagliarlo non sarà facile, ma lavoreremo.
SUI POCHI GOL FATTI
“Sicuramente alcuni giocatori devono ritrovare la forma, ho visto tutte le partite. Ci sono dei calciatori che sono ancora in ritardo. Dobbiamo recuperare tutti fisicamente e poi esaltarci con la qualità di gioco, rischiare qualcosa in più ed essere maggiormente propositivi. I giocatori hanno il morale basso e devo lavorare su questo“.
SULLE ESPERIENZE ALL’ESTERO
“Cosa ho imparato all’estero? Ci sono allenatori con filosofie diverse che hanno cambiato il calcio in questi anni e altrove lo percepisci. L’approccio alla partita all’interno dello spogliatoio. Vi faccio un esempio stupido: la musica. Il calcio all’estero si vive con più allegria. Poi sta a noi trascinare la gente allo stadio e vederlo semivuoto non è bello. Dobbiamo riempirlo”.
SULLE AMBIZIONI
” L’esperienza in Asia mi ha confermato che la strada è quella giusta. Voglio fare l’allenatore. Riconosco i miei limiti e so quello che posso fare. Quanto tempo per la mia idea di gioco? Spero che venga assorbito tutto nel più breve tempo possibile. Sono un allenatore che vuole vincere, ma giocando bene, senza però andare a complicare troppo il calcio“.
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