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La cantera del Barca, l’unica speranza in un calcio sporco

La cantera del Barca, l’unica speranza in un calcio sporco

Che bello il calcio quando lo si vive come si deve. Minuto 79 Atletico Bilbao-Barcellona è ferma sul risultato di 0-0, Xavi è in emergenza, i suoi top sono in tribuna, è costretto ad inserire l’ennesimo ragazzo della cantera blaugrana. Marcu Guiu 17 anni prima partita da professionista si bacia la mano il campo ed entra; Giro palla, verticalizzazione per Joao Felix che in un lampo imbuca per Guiu che a testa bassa stoppa di sinistro (primo tocco da professionista) e apre il piattone destro, freddo imbuca alle spalle di Unai Simon, portiere titolare della nazionale spagnola. 23 secondi più belli della sua vita, i genitori in lacrime e anche io. Non sa come esultare, si limita ad allargare le braccia e ad urlare “vamos”, d’altronde non ha nemmeno 18 anni…io sarei svenuto. Il Barcellona vola a meno 1 dalle capoliste Real Madrid e a sorpresa un Girona assurdo, del quale ci sarebbero da dire tante cose. Xavi riparte da questo cambio, dal coraggio che a noi sembra follia, da questa scelta che in Italia è parvenza di ignoranza. Yamal (16), Guiu (17), Gavi (19) Fermin (19), balde (20) e pedri (20), tolti due gli altri in Serie A a malincuore farebbero panchina.

C’è da riflettere e non poco, da noi non esistono? O ci si limita semplicemente al quotidiano e non all’innovazione. Il calcio in Spagna con questo Barcellona e con un Girona che vola riprende la scena mondiale. Il calcio è questo, è emozioni, è fantasia, è sogno, quello che da bambini si inseguiva tutti i giorni. La bellezza dello sport, la bellezza di un semplice pallone che rotolando trasmette pace e illumina gli occhi. Grazie Xavi, grazie cantera del Barca; un barlume di speranza allora c’è in un calcio sporcato dal vile denaro.

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