© SQUADRA – FOTO MOSCA
Un inizio di stagione straripante da parte del Napoli: 5 vittorie su 5 e primato solitario in classifica. Luciano Spalletti sembra già aver dato la sua impronta alla squadra, che si diverte e fa divertire. Ieri, al Marassi, è stato rifilato il secondo poker di fila in trasferta dopo quello di Udine.
I dati quasi parlano da soli, 14 gol fatti, 2 gol subiti e punteggio pieno.
Solo due volte il Napoli aveva iniziato così bene il campionato: era accaduto nella stagione 1987/1988 con Ottavio Bianchi e Maradona, e quasi trent’anni dopo con in panchina Maurizio Sarri.
Tra differenze e analogie, va sicuramente riconosciuto il grande, nonché immediato, lavoro del tecnico di Certaldo, dato che è riuscito a raggiungere tale risultato al suo primo mandato.
Maurizio Sarri, invece, per riuscire a creare la sua macchina – quasi – perfetta, impiegò ben tre anni, nel celebre anno in cui il Napoli non vinse lo scudetto pur avendo collezionato 91 punti, nella stagione 2017/2018.
Discorso diverso per il CT Bianchi. L’allenatore bresciano arrivò a Napoli nella stagione 1985/1986, ereditando il posto di Rino Marchesi, il quale non riuscì a strappare più di un ottavo posto. Con il nuovo mister in panchina subito si videro dei buoni risultati; quell’anno, infatti, il Napoli riuscì ad ottenere un ottimo secondo posto. Poi, lo scudetto.
Nemmeno l’anno dei due scudetti il Napoli riuscì ad iniziare il campionato con 5 vittorie di fila. Ci riuscì soltanto l’anno successivo al primo, quando la squadra azzurra, nel momento più decisivo della stagione, dovette piegarsi dinanzi al superlativo Milan di Sacchi.
Dunque, travalicando il mero dato statistico, il Napoli gioca, diverte, segna, vince e convince. Ma soprattutto, è tornato un entusiasmo che mancava da molto, forse troppo.
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