© SPALLETTI – FOTO MOSCA
Il Napoli non vuole fermarsi, soprattutto oggi a Roma. Otto vittorie su otto sembrano quasi magia, ma nove vittorie su nove è un passo verso la storia, e non solo.
Il record, da inizio campionato, è di 10 vittorie, firmato proprio dalla Roma, al tempo guidata da Rudi Garcia. Lo scudetto, però, non arrivò. Nemmeno la persona più scaramantica al mondo accetterebbe di perdere questa partita, né per la rivalità, né tantomeno per la posta in palio. Altissima.
Lo sa bene Spalletti, che contro il suo passato ci tiene a fare bella figura. Vale anche per il Napoli, battere una contendente delle zone alte fuori dalle mura amiche legittimerebbe ancor di più i sogni tricolore di Insigne e compagni.
Tra il tecnico di Certaldo e Josè Mourinho, inoltre, intercorre un buon rapporto di stima e amicizia, a dimostrazione di ciò il simpatico siparietto venutosi a creare ai microfoni di Dazn nel post Roma-Empoli, quando il portoghese vide collegarsi Luciano Spalletti, uscito dal campo vittorioso per la settima volta di fila.
“Secondo me devi perdere la prossima in trasferta” disse l’allenatore della Roma sghignazzando, facendo riferimento proprio a questa partita.
Un clima e un ambiente molto diverso da quel 3 marzo del 2009 in cui Mourinho parlò degli “zero tituli” con i quali avrebbero terminato la stagione i giallorossi di “Spallettone”, come esso stesso lo ha chiamato. Da quel momento in poi, la Roma ancora oggi è a secco di trofei in bacheca. Una sorta di maledizione degna di Bela Guttmann.
Parlando del campo e dei risultati, invece, i due si sono affrontati solamente in quattro occasioni, con un bilancio che sorride a Mourinho, vincitore in tre precedenti su quattro.
Il primo incontro risale addirittura al 2008, in una delle tante gare di Supercoppa Italiana che ha visto protagoniste Inter e Roma.
Dodici anni dopo non sono cambiati solo i rapporti personali tra i due, ma anche e soprattutto le loro prospettive. Mourinho ha deciso di mettersi al comando di una squadra che non vince trofei da 13 anni. Se non dovesse trionfare, la sua reputazione resterebbe comunque intatta essendo semplicemente uno dei tanti allenatori a non portare trofei a Trigoria. Se però dovesse vincere, entrerebbe ancor di più nella storia.
Dall’altra parte Spalletti detiene il record assoluto di punti con la squadra giallorossa, ma non bastarono per alzare trofei al cielo. Inoltre, non è riuscito nemmeno ad ottenere, o almeno non completamente, l’amore della sua gente. Spalletti ha pagato la sua presunta iconoclastia verso una divinità pagana chiamata Francesco Totti, in un rapporto conflittuale che ancora oggi fa parlare di sé attraverso libri, documentari e serie TV.
Il tecnico azzurro, poi, ha sfidato in carriera la Roma 19 volte, ottenendo però solo 4 successi a fronte di 6 pareggi e 9 sconfitte.
La sfida attende solo di essere giocata e l’esito dell’Olimpico darà ulteriori conferme su quali saranno le ambizioni di Roma e Napoli in questo campionato. E magari ci aiuterà a capire se tra Mourinho e Spalletti è davvero acqua passata.
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