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Processo per la morte di Maradona, l’ex avvocato: “Gli hanno fatto esplodere il cuore”

napoli maradona

Prosegue in Argentina il processo per chiarire le cause della morte di Diego Armando Maradona. La storia si fa ricca di nuovi particolari riportati dal Corriere dello Sport quest’oggi. Secondo il quotidiano sportivo le responsabilità finora emerse sarebbe da attribuire a sette operatori sanitari, tra i quali il neurochirurgo Leopoldo Luque, indagato per omicidio colposo, reato che prevede pene da 8 a 25 anni di reclusione.

L’ex legale di Maradona, Matias Morla, ha definito “folle” la decisione della famiglia di prestare cure mediche a Diego direttamente a casa.

Le cure mediche che Maradona ha ricevuto sono state pessime, ecco perché è morto. Ci sono troppi errori, è per questo che Diego è morto, si è gonfiato e gonfiato, poverino, fino a quando il suo cuore è esploso. É pazzesco perché secondo i medici Diego non poteva lasciare la clinica Olivos. É stato abbandonato al suo destino. L’ultima volta che l’ho visto aveva una voce strana, robotica, molto acuta e intermittente. Ho informato tutti coloro che erano in casa dello stato in cui si trovava. Ho capito solo più tardi che era a causa della quantità di acqua che il corpo aveva trattenuto“.

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