Prima di vedere il tramonto del 2021, l’anno del titolo europeo del calcio, delle 40 medaglie olimpiche, di super-Ganna, di Sonny Colbrelli a Roubaix, dell’addio alle piscine di Federica Pellegrini e alle moto di Valentino Rossi, c’è ancora il tempo per gustarsi le prodezze di Sofia Goggia. Ventinove anni compiuti il 15 novembre, bergamasca e tifosa dell’Atalanta («nessuno è perfetto» direbbe Lorenzo Insigne), già oro olimpico in discesa ai Giochi di Pyeongchang (21 febbraio 2018), argento mondiale nel 2019 in SuperG dopo il bronzo in gigante nel 2017, questa volta ha lasciato tutti senza parole, perché a Lake Louise, Canada, ha vinto tre gare di Coppa in tre giorni consecutivi fra il 3 e il 5 dicembre: libera, libera (con distacchi fuori norma) e superG.
Era dai tempi di Alberto Tomba (20-22 dicembre 1994, due slalom e un gigante) che un azzurro non centrava il tris. Impresa che aveva rappresentato la fase di lancio per gli otto successi consecutivi e per la conquista dell’unica Coppa del mondo generale vinta in carriera, quella del marzo 1995. La domanda allora è semplice: Sofia può vincere la grande coppa? Non sarà semplice arrivare in testa alla fine delle 37 gare in calendario (ne sono state disputate otto) e le rivali (da Mikaela Shiffrin a Petra Vlhova a Lara Gut, moglie del calciatore Valon Behrami) sono forti; resta il fatto che il 14ª successo in coppa dell’azzurra (guidano la classifica Deborah Compagnoni e Federica Brignone con 16 successi) ha aperto la strada alla speranza e al terzo posto provvisorio alla spalle di Shiffrin e Vlhova.
Di certo, dietro al tris canadese ci sono una condizione di forma eccellente, uno stato d’animo ottimale e uno stile di sciata ancora migliore rispetto al passato, come si è potuto verificare nel superG, disciplina molto tecnica che non consente errori. Sulle prospettive di vittoria finale, il suo allenatore, Gianluca Rulfi, ha preso tempo: “Facciamo passare le gare di dicembre e gennaio, poi capiremo qualcosa di più”. Il programma di Sofia prevede di sfruttare al massimo le occasioni che le si presenteranno anche in gigante, per aggiungere punti forse decisivi a quelli di discesa e superG, i suoi terreni di caccia. Nel frattempo, c’è anche un altro obiettivo e non secondario, anzi, persino più importante della coppa: i Giochi olimpici di Pechino (4-20 febbraio 2022), dove l’azzurra si presenta con l’oro del 2018 in discesa, pronta al bis, con grandi e giustificate speranze anche per il superG. Si divertirà e ci divertirà.
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