Lo Bello: “L’arbitro non può ammettere l’errore per regolamento”

L'ex arbitro internazionale Lo Bello ha commentato gli episodi principali di giornata nell'appuntamento settimanale "Lo Bello del Var".

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Articolo di Redazione SDS07/12/2021

Terminata la 16esima giornata di campionato torna la rubrica “Lo Bello del Var” che fa il punto della situazione su quelli che sono stati gli episodi più discussi dell’ultimo turno. Fortunatamente questo week-end calcistico è trascorso senza errori particolari da evidenziare, tanto meno da parte del Var. L’unico caso sotto la lente di ingrandimento riguarda una doppia ammonizione comminata a Milinkovic-Savic in Sampdoria-Lazio dal direttore di gara Fabbri. In compagnia dell’ex arbitro internazionale Rosario Lo Bello abbiamo commentato l’episodio in questione e analizzato un nodo nel regolamento che impedisce di emulare il modello americano con microfono aperto della NFL.

Sampdoria-Lazio, minuto 67. I biancocelesti si trovano in vantaggio per 3 a 0 a Marassi, quando l’arbitro Fabbri della sezione di Ravenna, decide di sorvolare su una clamorosa trattenuta ai danni di Milinkovic-Savic da parte di Adrien Silva. Sull’immediato proseguimento dell’azione il serbo commette un fallo da giallo su Augello facendo scattare con prontezza la sanzione. Infuriano le accese polemiche del biancoceleste sulla mancata chiamata di pochi secondi prima all’indirizzo del centrocampista blucerchiato. La reazione di Milinkovic-Savic spinge Fabbri ad estrarre il secondo giallo per proteste. La decisione può essere corretta, ma è figlia di un evidente errore da parte del direttore di gara.

“Ricordo una partita arbitrata in Serie C, Grosseto-Sangiovannese, avevo già fatto la B e rifacevo la C. Come ho già raccontato in uno dei nostri precedenti appuntamenti, si era soliti fare la gavetta tra le categorie per crescere. Presi la stessa decisione che è ha scelto di prendere Fabbri questa domenica in Sampdoria-Lazio. Dopo quella partita Pietro Nicolosi mi disse: “Devi pensare dieci volte prima di optare per la seconda ammonizione” (con tono paternale). Sono esperienze che devi fare. Fabbri ha una discreta esperienza alle spalle, questo non gioca a suo favore sul giudizio complessivo dell’episodio”.

Espresso il proprio parere sull’unico “caso” di giornata, assolto il Var per ogni suo intervento resosi necessario durante questo turno, abbiamo affrontato con Rosario Lo Bello un aspetto fondamentale del regolamento che impedisce all’arbitro di dichiarare pubblicamente un errore. Il discorso è venuto fuori una volta entrati sulle possibili modifiche al vaglio che potrebbero essere apportate al Var.

C’è chi suggerisce di affiancare un ex calciatore per fornire un punto di vista dell’atleta, differente da quello del direttore di gare. Chi propone una chiamata per squadra laddove questa ritenesse di essere stata danneggiata. Altri hanno suggerito di aprire il canale audio dell’arbitro sugli altoparlanti dello stadio e rendere pubblica la chiamata una volta presa, un po’ come nel modello americano della NFL. E qui Lo Bello scatta.

“Esiste un famoso nodo del regolamento per cui la partita viene considerata regolarmente giocata e conclusa, solamente quando il rapporto dell’arbitro arriva al vaglio del Giudice Sportivo. Quindi, qualunque ammissione di colpa darebbe modo di poter fare un reclamo e invalidare la partita. Formalmente si tratterebbe di “ammissione di errore tecnico”. Mio padre, già all’epoca, durante una puntata della Domenica Sportiva, mentre si discuteva su episodio, non disse: “ho sbagliato”, bensì: “il giocatore è stato più furbo di me, che d’altra parte non avevo la moviola”. È stato un escamotage per dire che sì, un errore può esserci stato, senza tuttavia invalidare la partita”.