Napoli-Spartak (pesi) Mosca: le Pagelle Brillanti

Le Pagelle Brillanti di Napoli-Spartak Mosca in collaborazione con Giuseppe Brillante de Il Punto Brillante per Sport del Sud.

pagelle brillanti petagna
Articolo di Peppe Brillante01/10/2021

© “PETAGNA”– FOTO MOSCA

MERET 6

Una sorta di portiere di condominio ad agosto, a fare i cruciverba considerando che tutte le famiglie sono in vacanza ed il corriere di Amazon non viene. Però, poi, lo psicopatico di turno (Mario Rui) fa rientrare tutti prima dalle ferie ed iniziano i problemi: tre tiri, tre gol. Non un’ottima media ma incolpevole senza alcun dubbio!

DI LORENZO 6,5

Non impeccabile in fase difensiva dove contribuisce anche lui a far segnare 3 gol ad una squadra di macellai. Però nella prima mezz’ora si rende protagonista di 100 scatti in sovrapposizione e nel finale regala l’assist dell’inutile gol di Osimhen.

MANOLAS 6

Queste sono le sue partite, cattive, da ignorante, dove la qualità conta come il 2 bastoni nella primiera. Quasi sempre in anticipo, riesce anche a segnare, seppur in fuorigioco. Poi nella ripresa, in 10 uomini, è uno dei primi a gettare la spugna. A Firenze tornerà a giocare a sudoku con Juan Jesus e Malcuit sulla panchina.

KOULIBALY  6

Per gran parte del match, sembra una sfogliatella in mezzo a tante merendine pezzotte, fa la differenza. Però anche lui con l’uomo in meno, si arrende ai russi che arrivano in massa dalle parti della difesa azzurra. Colpevole sul terzo gol quando in uscita è più goffo di Fedele padre e figlio quando parlano di Anguillà.

MARIO RUI 4

Una media tra il voto 8 dei primi 30 minuti, quando da solo crea più occasioni da rete di tutta la carriera di Malcuit e lo 0 (zero) di quell’intervento inutile e dannoso che gli costa il rosso. Conferma di avere una quinta elementare serale. Non solo condanna il Napoli alla sconfitta, ma costringe i suoi compagni di squadra a farsi un culo così a 72 ore dalla partita contro la Fiorentina. Il problema non è Mario Rui, il problema è non avere un vice Mario Rui, un pò come avere un solo paio di calzini, bucati, e fare tutto l’inverno! Fa freddo!

FABIAN RUIZ 6

Inizia alla grande, sulla falsariga di questo suo spettacolare inizio di stagione. Però cala alla distanza, molto probabilmente per la stanchezza, visto che sta giocando senza mai fermarsi da Ferragosto. Qualche leggera responsabilità sul secondo gol che può essere perdonata con un tiro dei suoi a Firenze.

ELMAS 6,5

Mezzo voto in più per un gol storico: mai una squadra italiana aveva segnato dopo 12 secondi in Europa. Però come ogni eiaculazione precoce, i problemi arrivano dopo un pò, tipo a metà secondo tempo quando è più rallentato di una macchina sulla rampa del Corso Malta sul pareggio russo. Non immune da colpe nemmeno sul secondo gol. Una sveltina pagata cara, insomma.

POLITANO 5,5

Inizio boom con il taglio del primo gol e numerose azioni partite dai suoi piedi. Poi in 10, anzichè fare il leader e fare qualche ora in più di lavoro straordinario gratis, si mette in malattia, scomparendo man mano dal campo e complicando il lavoro dei colleghi. Al posto di Lucianone, l’avrei tolto prima dal campo.

ZIELINSKI 5,5

Un po’ come tutto il Napoli, l’inizio è scoppiettante: in mezzo al campo fa il cazzo che gli pare. Peccato che nell’unica occasione da rete, con grado di difficoltà sotto zero, riesce a sbagliare un gol da 10 metri. Un gol che avrebbe fatto pure Pistorius. Invece lui manda la palla tra Via Epomeo e Via Pigna. Nell’intervallo De Laurentiis lo manda a recuperare il pallone, infatti non tornerà in tempo e Spalletti lo cambia per non rimanere in 9.

INSIGNE 6,5

E mentre il suo procuratore nel pomeriggio cercava di mettere anche i buoni pasto nel rinnovo, il capitano subito collabora alla prima rete. Peccato che venga sacrificato dopo 40 minuti per dare più equilibrio alla squadra. Certo, togliere Lorenzo e mettere Malcuit è come divorziare da Belen per sposare Wanna Marchi. Finchè è in campo, il 24 si fa apprezzare non solo per l’assist del vantaggio ma anche per una serie di passaggi importanti per i compagni. Svelate anche le sue parole a Spalletti dopo il cambio: “Totti è o numer 1″.

PETAGNA 5,5

In questo momento sostituire Osimhen è come presentare Amici di Maria al posto della De Filippi. Impossibile. Ci prova, dialogando bene con i compagni d’attacco, però nelle due occasioni da rete, prima colpisce il difensore col destro, poi col sinistro ci mette più tempo lui a calciare che io a trovare il telecomando una volta sedutomi sul divano.

MALCUIT 5

Diciamolo, con una pettinatura normale nessuno si sarebbe accorto della sua presenza. La realtà ci racconta di un calciatore impresentabile a questi livelli. Colpevole sul pareggio, mai pericoloso palla al piede, un disastro ogni volta che viene puntato.

ANGUISSA 6

Entra nel periodo peggiore del Napoli e non riesce a far valere le sue caratteristiche che hanno fatto innamorare noi napoletani in questo primo mese di campionato. Cerca qualche giocata difficile ma è meno lucido delle altre volte.

OSIMHEN 7,5

Fa ammonire quasi tutta la squadra russa, con alcuni interventi forse anche più cattivi di quello commesso da Mario Rui. Fa spesso da solo, non avendo l’appoggio di Insigne e Zielinski. Nel finale segna la rete numero 7 di questo settembre da incorniciare e noi già sogniamo il primo +3 di ottobre. Vai Victor, saccheggia Firenze.

LOZANO 6

Stranamente in panchina, entra per l’arrembaggio finale ma i russi lo fermano con la cazzimma nelle poche volte che riesce a partire in contropiede.

OUNAS 6

Il suo impiego sempre dopo il minuto 80, resta uno dei pochi misteri stagionali di questo Napoli. Partecipa al gol del 2-3 e si guadagna un paio di punizioni interessanti. In soli 10 minuti.

SPALLETTI 6

I primi 30 minuti sono di calcio vero, con il Napoli che arriva davanti al portiere da ogni parte. Peccato per l’imprecisione sotto porta. Poi però Mario Rui tradisce lui e tutti noi tifosi e, da quel momento, inizia un’altra partita. Facile adesso dire che con Ounas prima o con Juan Jesus a sinistra senza mettere Malcuit, sarebbe finita diversamente. Si guadagna la sufficienza al triplice fischio con la corsa verso la panchina russa. Peccato soltanto che non abbia imitato quel famoso video “Nun to negà” mentre prendeva a schiaffi il suo collega russo. Dai Luciano, Firenze è molto più importante. Voliamo!

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