Galeone: “Allegri ha fatto un miracolo a tenere viva la Juventus quest’anno”

Giovanni Galeone ha parlato del suo amico Massimiliano Allegri in un'intervista e della stagione che ha vissuto con la Juve.

Articolo di Redazione SDS02/06/2023

© “ALLEGRI” – FOTO MOSCA

Il giornalista Antonio Giordano ha intervistato Giovanni Galeone un grande amico di Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, per il Corriere dello Sport. Di seguito le sue dichiarazioni: “Il vero miracolo della sua vita juventina non è stato portarla due volte in finale di Champions League, ma tenerla viva quest’anno, con tutto quello che gli è capitato”.

Allegri è un uomo solo?

“Che ha dovuto gestire una situazione unica non rara. Con luoghi comuni che vengono offerti come capi d’imputazione. Quando si dice che aveva una grande squadra, mi vengono perplessità: sulla carta, certo, c’erano Pogba, Chiesa, Di Maria e poi alla domenica, giocavano i ragazzini, armati del coraggio che gli ha trasmesso il proprio tecnico. Vada a prendere i minuti di Pogba; rivediamo assieme la stagione di Chiesa, poverino; ripensiamo al rendimento di Di Maria. Contiamo anche i gol degli attaccanti, se vogliamo”.

Gli attribuisca una colpa

“Non sa allenare una parte della critica, che si è accanita spudoratamente. L’allenatore dei cinque scudetti viene soffocato dietro questa falsità che mai la Juventus sia rimasta senza trofei per due anni. Dal 2006 al 2011, non ho memoria di trionfi. Quando arrivò Conte, erano fuori dall’Europa. Io ci ho parlato ieri, con Max, e gliel’ho detto: prenditi un uomo per la comunicazione, non puoi pensare a tutto. Almeno così la smettono di raccontare frottole”.

Due anni di contratto bastano per sentirsi ancora «nella» Juve?

Non è una questione di contratto, men che meno di soldi. Ma di talento, che Max ha in abbondanza. La Juve è la società adatta per lui, che resta l’unico tecnico in grado di guidarla fuori da questa crisi. Ma ci vuole una società forte. Basta con il richiamo della Storia, sa di retorica posticcia. Ci vogliono dirigenti che sappiano assumersi le proprie responsabilità, sollevandole dalle spalle del proprio allenatore. Parlino chiaramente alla gente, ammettano: c’è bisogno di un progetto lungo, abbiate fede e pazienza. Chi, se non Allegri, avrebbe osato con Fagioli, Miretti, Soulé, Iling Junior. Questa è la strada tracciata da un uomo che sa quale male misterioso sta demolendo il tuo club”.

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