Le McLaren vincono anche In Spagna
Le McLaren di Piastri e Norris trionfano nel Gran Premio di Spagna, terzo il ferrarista Leclerc. Sesto Hamilton. Penalità per Verstappen.

A Barcellona vince la McLaren, durante il Gran Premio spagnolo, i telespettatori hanno seguito con interesse una gara di 66 giri, perché a differenza di quella precedente questa è stata una corsa movimentata. Ci sono stati momenti di suspense, strategie e contatti in una pista tecnica che mette alla prova mezzi e piloti.
La novità di questo weekend è stata caratterizzata dall’introduzione da parte della FIA di nuove misure, sempre più stringenti, per determinare la flessibilità delle ali anteriori. Il limite di flessione, infatti, come evidenziato dal telecronista Sky Matteo Bobbi durante le prove libere, è stato ridotto per il main plain di 5 mm. Fino a Montecarlo, la tolleranza di questo elemento era di 20 mm; da adesso in poi sarà di 15 mm. Regola simile per i flap sull’ala. Prima potevano flettere di 5 mm, mentre ora soltanto di 3 mm.
L’intenzione della FIA e delle squadre era quella di rimescolare un po’ le carte. Si sperava così di mettere in difficoltà chi riusciva a operare nelle zone grige del regolamento e facilitare il recupero dei vari competitor. Così non è stato perché i valori in campo non sono affatto cambiati.
Il risultato finale ha visto le McLaren di Piastri e Norris tagliare il traguardo al primo e secondo posto. Una doppietta che in Spagna non si vedeva qui dal 1998. Le altre squadre hanno dovuto accontentarsi delle posizioni rimanenti, e in taluni casi leccarsi le ferite.
Proprio i team più blasonati, dopo un terzo del campionato devono farsi qualche domanda se vogliono raggiungere le prestazioni del duo papaya che, qualche volta, non è impeccabile.
Iniziamo dalla Ferrari. Leclerc è arrivato dietro alle vetture di Woking, ma soltanto perché la gara è stata resettata dall’onnipresente Safety Car. Hamilton ha chiuso la gara, anonimamente dietro la Sauber di Hulkenberg. Dopo nove gare è diventato indifendibile. I suoi risultati sono al di sotto delle aspettative e sembra che sia arrivato il momento in cui è lecito che si chieda se venire in una squadra italiana ne è valsa la pena, perché nonostante lui abbia vinto sette titoli, adesso non riesce ad essere più veloce del proprio compagno di squadra.
Alla Red Bull devono chiedersi se possono affrontare il campionato mondiale con una sola vettura. Infatti Verstappen, volente o nolente, è stato il protagonista di questa corsa pazza. Partito con una strategia di 3 soste, ha dovuto tenere un ritmo elevato, finché ha perso la testa nelle fasi finali. Dopo il restart ha duellato con Russell con manovre al limite: ha tagliato la prima chicane e ha dato una ruotata allo stesso pilota inglesa dopo che la Red Bull gli aveva chiesto di restituire la posizione. Un comportamento punito dai commissari di gara.
Il suo compagno di squadra Tsunoda, con lo stesso missile, non ha mai brillato ed è rimasto nelle retrovie per tutto il gran premio. È partito ultimo ed è arrivando tredicesimo. Tutti quelli che hanno criticato gli ex compagni di squadra dell’olandese devono gettare il loro sguardo altrove perché è inspiegabile che due piloti con la stessa macchina abbiano risultati opposti.
In casa Mercedes non hanno nulla da recriminare ai due piloti, ma le recenti rotture meccaniche devono accendere un campanello d’allarme sull’affidabilità, soprattutto perché l’azienda di Stoccarda fornisce i motori anche alla Mclaren.
In questa giornata, l’unico a sorridere è Alonso, il quale è riuscito a ottenere punti preziosi nel Gran Premio di casa, dopo non esserci riuscito nelle prime otto gare. Con questa performance, ha sfatato il precedente record negativo che aveva registrato con la Minardi.
Prossima fermata della Formula 1 è il Canada, precisamente a Montreal. Appuntamento il 15 giugno alle ore 20,00. Riusciranno Leclerc e compagni a fermare lo strapotere Papaya?