Spalletti in conferenza stampa: “Italiano un grande, Mertens può entrare”

Luciano Spalletti, in vista della partita contro la Fiorentina, elogia il mister avversario, Italiano, e parla della partita di domenica.

Articolo di Redazione SDS02/10/2021

© SPALLETTI – FOTO MOSCA

Il Napoli, dopo l’ottimo esordio stagionale, vuole continuare su questa strada anche nel match contro la Fiorentina valevole per la settima giornata del campionato di Serie A 2021/2022. Nella giornata odierna di sabato 2 ottobre, il tecnico del club partenopeo Luciano Spalletti, ha parlato in conferenza stampa rispondendo alle domande dei giornalisti.

Come ha preparato la partita, più sulla testa o sulle gambe?

“Prima di ogni partita si toccano tutti i tasti, si analizza ciò che è successo e poi si analizzano le due fasi degli avversari dando indicazioni. Noi abbiamo una nostra identità, e bastano poche indicazioni”.

Questa partita è la più indicativa e l’ostacolo più difficile visto il livello dell’avversario e dopo il primo ko stagionale?

“In ogni partita non si deve mai dare nulla per scontato. Ad esempio con lo Spartak s’è passati dal pieno dominio della gara e dopo un episodio subirla totalmente, si parla della forza di una squadra ma contano le interpretazioni all’interno degli episodi. La Fiorentina è una grande squadra, per me era più una sorpresa negli anni scorsi non essere nelle posizioni importanti, anche perché ha una storia determinata dalle passioni dei tifosi ed i risultati precedenti. Ora è allenata molto bene, Italiano ha fatto vedere di saper fare questo lavoro, s’è imposto subito in una piazza difficile, un conto è lo Spazio, un altro la Fiorentina, quindi servirà la forza del Napoli nella sua totalità”.

Miglior allenatore del mese per la Lega per spettacolo ed efficacia del suo Napoli.

“Bisogna portarlo negli spogliatoi, non posso tenerlo io se le qualità sono queste. Lo condivido con la squadra, la società e tutti quelli che lavorano e mi fanno trovare la roba piegata ed asciutta, c’è sempre una seconda squadra dietro”.

Grande mezz’ora sprecando tre/quattro palle gol, poi l’altra faccia: si allena il killer instinct?

“In fondo al campionato ci arriva chi ha saputo gestire gli episodi ed atteggiamenti, come una reazione, una deviazione, farsi trovare pronti. Ad esempio complimenti ad Osimhen che dopo quell’episodio non ha trovato altri atteggiamenti, ha capito il comportamento sbagliato, poi è chiaro che farsi trovare nel posto giusto al momento giusto lo si può allenare ma è istinto. A lui piace più rincorrere la palla però deve capire dove può arrivare”.

Ha fatto i complimenti ad Italiano, cosa direbbe di Spalletti che ha portato subito il Napoli in vetta?

“Ho allenato qualche piazza importante. Quando inizi non sai che indirizzi prendi, io ho una squadra che anche negli anni precedenti ha fatto bene, per periodi si ed altri no magari, ma ha lavorato e sa il comportamento di una big, la Fiorentina bisogna considerare da dove viene e Italiano ha insegnato in poco tempo. La Fiorentina vedrete viene addosso forte, ti sfida, ha vinto 4 partite, tante fuori, gli ho visto fare un primo tempo contro l’inter, dove ha perso, ma perfetto. Da grande squadra”.

Ghoulam verrà convocato? Come sta?

“Viene con noi, poi che vi devo dire, che sta bene? Sta bene, altrimenti lo lasciavo a casa”.

Reputa regolare un torneo con la Coppa d’Africa che le toglierà 4 o 5 giocatori?

“Sono d’accordo sulla problematica ma c’è già una partita aperta di De Laurentiis e sono al suo fianco. Dovremo gestire la stagione, i ragionamenti ne sono diversi, ma siamo convinti avendo fatto dei calcoli, di poter combattere contro tutti”.

Ha chiare le gerarchie per la porta o ci sarà un dualismo?

“Sono due portieri forti, l’ho già detto, quando ce n’è uno si fa posto, ma due portieri non possono giocare e si penalizza più dei propri demeriti chi non viene scelto. Anche per loro ci saranno dei momenti di condizione che sale o scende e valuterò. Quello che faranno mi darà le indicazioni, sono due portieri fortissimi”.

Mertens come sta? Quando potrà giocare?

“Mertens sta a posto, a volte si fanno valutazioni, avrei voluto farlo giocare nell’ultima partita, ma lo scorrimento della gara ti ribalta i calcoli ed è venuta fuori una gara diversa in cui ho usato altri calciatori che non avrei voluto usare per riprendere il risultato. Lo possiamo usare”.

Il VAR ha tolto centralità all’arbitro?

“Deve esserci, chi non ce l’ha il VAR lo invoca e quindi è una soluzione per crescere. Poi potrà diventare migliore ma è un’evoluzione della classe arbitrale. Se si leggono i passaggi dal regolamento, è anche chiaro, ma ci sono alcuni episodi sottili un pò di qua e un pò di là in cui si buttano dentro tutti, ma il VAR è una cosa bella”.

Dice di saper leggere i momenti, la Fiorentina presserà alta, come migliorare l’uso di Osimhen?

“Ci sono sempre delle vie d’uscita quando gli avversari ti creano dei problemi, serve personalità, coraggio di affrontarli, senza andare a cercare alibi. Non bisogna dare la colpa agli altri, se ci vengono addosso bisogna giocare palla con ancora più velocità e precisione e capire davanti quando aiutare dietro perché può non esserci spazio per il pallone preciso, quindi venire incontro e reggere fisicamente l’avversario. Dopo uno scarico, è un’altra cosa, ma fino a quando la palla non è sull’attaccante che la protegge, metterla nello spazio pulita è più difficile”.