Siamo una big, espugnato l’Olimpico. 2 a 1
Alleluia, Napoli in versione eccellenza, vittoria ineccepibile all'Olimpico contro la Lazio di Sarri.

© “NAPOLI-LAZIO” – FOTO MOSCA
L’esaltata campagna acquisti del Napoli: dice Spalletti che i ‘nuovi’ devono inserirsi. Verissimo, ma il grande neo della società è di non aver concluso per tempo le trattative per sostituire con Kim, Ndombele, Kvaratskhelia, Raspadori, Simeone, l’esodo di Koulibaly, Insigne, Mertens, Fabian nei rispettivi ruoli. Clamorosa la fake news di Ronaldo in azzurro, buona strategia per la distrazione di massa dei tifosi napoletani e davvero incredibile il tic-tac dell’orologio di mercato per la sostituzione di Ospina: Navas viene, non viene, non viene. Forse sì. forse no e il portiere del Psg è rimasto a Parigi. Come operare con cinismo lo dimostra il caso Meret: resta, parte, non ha la fiducia dell’allenatore, Conclusione il giovane numero 1 del Napoli resta, ma, peggio del peggio, in ballottaggio con Sirigu. Cose da psicanalista. Il bello della sfrontatezza. Spalletti, indicato come responsabile del mezzo disastro del Napoli, a tratti sovrastato dal Lecce, di cambi a dir poco stravaganti, di un preoccupante vuoto di idee nel mettere in campo la squadra, priva di personalità, dice contemporaneamente “Felicissimo di allenare il Napoli (ma il Napoli è felicissimo di essere allenato da Spalletti?) e non garantisco niente” ma in antitesi “ho ambizioni tali che altri, neanche con il pensiero potrebbero raggiungerle”. Che dire, un segnale di instabilità ondivaga, preoccupante.
Contro la Lazio del rimpianto Sarri, il Napoli dimentica il risultato della osannata campagna acquisti e per contrastare il nemico (Milinkovic, Luis Alberto, Immobile) spera in Osimhen e Kvaratskhelia, ma teme anche la vulnerabilità della difesa orfana di Koulibaly. L’arbitro è Sozza, cognome da mutare all’anagrafe e ci si augura di non assistere a intemperanze razziste degli ultra laziali. Al primo assalto dei romani è gol un cross indisturbato dalla destra di Felipe Anderson finisce sui piedi di Zaccagni nella mezza luna dell’area di rigore e l’ala sinistra della Lazio ha tutto il tempo e lo spazio per mirare con il destro. Tiro non irresistibile, ma Meret non ci arriva. 1 a 0 al quinto minuto. Sarri propone una squadra con il baricentro molto alto e il Napoli deve aggirare la barriera di centrocampo dei laziali. Nei primi venti minuti nessun pericolo per Provedel. Osimhen non può ottimizzare la sua straordinaria velocità e incisività, poco servito. Il Napoli esce dal guscio e ci prova, soprattutto sulle fasce laterali. Si ha l’impressione che i difensori avversari abbiano preso le misure e i dribbling di Kvaratskhelia non pungono come nelle prime giornate. Cresce il gioco degli azzurri, ma la Lazio difende bene. 35 minuti sono andati via quando Kvara trova lo spazio per tirare in corsa da buona posizione, Provedel blocca. Tutto sommato più Napoli. Al minuto 36 una legnata da 25 metri del georgiano si stampa sul palo. Nemmeno un minuto dopo angolo per il Napoli battuto da Zielinski e Kim vola alto su respinta della difesa finita sul palo. Testa, conclusione impeccabile, 1 a 1.
Pareggio meritatissimo, grande reazione degli azzurri al gol iniziale della Lazio. Fa ben sperare l’intraprendenza degli azzurri e il ritmo lento della Lazio. Una testata mette fuori gioco Lozano, uno dei migliori del Napoli. È costretto a lasciare il campo in barella, dentro Politano. Marusic, anche lui malconcio rientra con la testa fasciata. Lobotka è padrone del centrocampo. Spogliatoi e bilancio parziale con un sette + nella pagella degli Napoli. Il ritorno a schemi collaudati, al classico 4-3-3, all’ossatura pre campagna acquisti, sembra far bene alla salute di Osimhen e compagni. Lo conferma il possesso palla: 67% Napoli 33% Lazio, che da squadra di casa dovrebbe vincere questa particolare competizione.
Second time. L’atteggiamento aggressivo della Lazio dura un minuto. Kvara sfiora il gol, contrato in extremis da Provedel, al termine di un’azione da manuale. Napoli pericoloso anche su palle inattive. Osimhen colpisce il palo, subito dopo Kvara a un metro dalla porta sbaglia la deviazione in rete. Napoli sfortunatissimo, ma sono suoi i fuochi d’artificio. Proprio un bel Napoli, anche nella seconda frazione di gioco. Lazio contrata ne approfitta Osimhen che si libera di tre difensori, grande risposta di Provedel, migliore dei romani, ma il gol è nell’aria e al minuto 61 arriva. Rapida percussione di Anguissa sulla fascia destra, cross invitante per Kvaratskhelia, gran botta e due a uno strameritato. Prova a reagire la Lazio e per una manata involontaria di Mario Rui su Milinkovic chiede il rigore che non c’è. Elmas per Zielinski, Raspadori per Kvaratskhekia. Perché? Raspadori non è una naturale alternativa del georgiano.
I cambi i Sarri: dentro Pedro e Vecino. Grande parata di Meret su colpo di testa ben indirizzato a rete. Il Napoli arretra, errore, ma anche opportunità in contropiede per Osimhen, con la Lazio sbilanciata in avanti. 10 al 90esimo. Nella Lazio dentro Cancellieri e Hysaj per Lazzari e Felipe Anderson. 120 secondi al 90esimo, poi over time di 4 minuti. Spalletti manda in campo Ndombele e Olivera per Mario Rui e Lobotka. Ultimi secondi, oltre il 94esimo. Alleluia, Napoli in versione eccellenza, vittoria ineccepibile.