Andrea Carnevale è stato uno dei calciatori-eroi del Napoli degli anni ’80: con lui la squadra azzurra ha vinto i suoi due scudetti, ma anche la Coppa Italia e la Coppa Uefa. In quegli anni gli azzurri sembravano indomabili, ed oggi probabilmente si è arrivati a quei livelli, con un Maradona in meno, chiaramente. Domanda molto gettonata in questi giorni: ma quale Napoli è stato più forte? Quello di più di trent’anni fa o quello di Luciano Spalletti? Risponde Andrea Carnevale ai microfoni del Corriere dello Sport.
“Questo Napoli è migliore del mio? Assolutamente sì. E non solo per i numeri da record. Il Napoli entra in campo sempre con grandissima determinazione e sicurezza, e quasi sempre riesce a fare quello che vuole. Poi se guardiamo al gruppo, alla rosa nella sua completezza, ci accorgiamo che è superiore al nostro“.
“Devo premettere che quei tre lì davanti, quelli d’un tempo, non sono facilmente imitabili: Maradona, Giordano e Careca insieme erano davvero qualcosa di speciale. Detto questo, e sempre con le debite proporzioni, potrei accostare Kvaratskhelia a Giordano; Lobotka un po’ tra Romano e Fusi; Anguissa a De Napoli o Bagni; Zielinski, che conosco bene dai tempi di Udine, mi ricorda Zola; Kim lo rivedo in Renica, mentre Di Lorenzo forse ha un qualcosa di Corradini. E Rrahmani potrebbe essere Ferrara“.
“Riscontro similitudini con Simeone: per un periodo ho fatto la riserva a Giordano e il Cholito, come me, è partito spesso dalla panchina garantendo però estrema efficacia. I suoi gol si sono rivelati preziosi, è un giocatore che stimo moltissimo, un attaccante completo che può fare anche l’esterno: io, pur di giocare, accettai di spostarmi dal centro dell’attacco al versante sinistro“.
Leave a Reply