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Undici anni fa, la gloria durò un solo tempo

Undici anni fa, la gloria durò un solo tempo

Un sogno afferrato per gran parte della partita svanisce sotto la forza superiore di un campione assoluto. Così potremmo riassumere quel Liverpool-Napoli, terminato per 3 a 1, d’ormai dieci anni fa.

Un acerbo, quanto magico, Napoli si presenta in un tempio del calcio, l’Anfield di Liverpool. Per quanto rimbombino forte nello stadio le note di “You’ll never walk alone”, la squadra di Mazzarri non pare per niente intimidita, anzi. Come ogni match, i partenopei affrontano l’avversario a viso aperto.

In quella notte il rosso sembra solo una sfumatura in un quadro in cui comanda l’azzurro.

Gli imprescindibili uomini di quel Napoli cacciano le unghie: “El Matador” Cavani imbuca con un colpo di testa Lavezzi che, come una furia, arriva davanti a Reina, battendo il portiere spagnolo. Il sogno sembra diventare realtà. “El Poco” si erge a capo della squadra e dei tifosi partenopei, ubriachi di gioia. Come direbbe qualcuno in tempi più recenti “Come un torero, sotto la KOP”. Si chiude il primo tempo con un Napoli che incanta in Inghilterra. Sembra l’inizio di una notte magica. Purtroppo, però, citando la celebre frase di “Animal House”, “quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare”, e Steven Gerrard decide di vincere la partita da solo, siglando una doppietta ed illuminando il gioco.

Il sogno, resta tale, ma il Napoli ha incantato e divertito. Oggi la situazione è ben diversa. Adesso la squadra azzurra è stabilmente nelle competizioni europee da diversi anni, ed è riuscita anche a togliersi qualche soddisfazione, più o meno.

Se questo Napoli, oggi, presenzia nell’apice del calcio europeo, lo deve tanto, soprattutto, agli eroi di quella sera. Coloro che hanno posto le basi sul quale regge l’edificio del Napoli moderno.

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