Bruscolotti: “De Laurentiis non ha ancora superato Ferlaino”
L'ex giocatore del Napoli, Giuseppe Bruscolotti, ha espresso le proprie sensazioni sul futuro della squadra azzurra.

©️ “BRUSCOLOTTI” – FOTO MOSCA
L’ex giocatore del Napoli, Giuseppe Bruscolotti, ha parlato il giorno dopo della festa scudetto che si è tenuta al Maradona ai microfoni di 1 Station Radio:
Quanto è difficile ripetere un simile campionato? “Tante volte si parte con i favori del pronostico, e tante volte non vengono rispettati. Si fanno previsioni ma è il campo a dire la verità. Non c’è dubbio sulla necessità di difendere il titolo, ma molto dipenderà da diversi fattori. Bisognerà attendere gli sviluppi societari, e sul nuovo allenatore. Ora servirà essere tranquillità ed attendere le novità del mercato”.
Sulla permanenza di Kvaratskhelia: “Fa piacere. Ha detto di essere legato ad una città in cui sta benissimo. Lo stesso Osimhen ha passato la palla alla società, affermando che la sua permanenza dipende dal presidente. Sono ottimi segnali, anche se altri potrebbero andar via. C’è chi va e chi viene, ma bisogna aspettare quelle che saranno le decisioni del futuro”.
Quali sono i perni imprescindibili di questo Napoli? “Non è un discorso di uno o due calciatori. È un organico – quello attuale – che, rimanendo per nove undicesimi, avrà tutte le caratteristiche per poter ambire ad ulteriori successi. Il Napoli ha giovato di rivali che, in campionato, sono state incostanti ma che in Europa hanno svolto un ottimo percorso? Il Napoli ha tritato il campionato! Che non si dica del demerito delle avversarie, sono squadre arrivate tutte nelle finali delle rispettive competizioni. Nel calcio, come detto, si possono fare pronostici, ma è la domenica ad emettere il verdetto finale. La realtà è il campo”.
Si sarebbe potuto fare qualcosa in più per trattenere Spalletti? “Non si tratta di trattenere. Quando ci sono esigenze di diverso tipo non ci si può esimere dal rispettarle. Non si può imporre a professionisti di continuare”.
È davvero così difficile lavorare con De Laurentiis? “Non saprei. Non ci ho mai lavorato e non potrei esprimermi. Da quel che si dice sembra sia così, ma non è un discorso che attiene soltanto agli azzurri. La normalità sembra essere divenuta quella di allenatori che, nei vari club, restano al massimo due o tre anni a guida delle squadre”.
Nel confronto tra De Laurentiis e Ferlaino, crede che oggi Aurelio abbia superato l’ingegnere? “Per trofei e campionato c’è ancora molto da fare (ride n.d.r). Ciò detto, il calcio di oggi è completamente diverso, nella gestione e nelle varie competizioni. Ai miei tempi, in Europa andava soltanto chi vinceva il campionato, mentre oggi la partecipazione è molto più estesa. Il calcio odierno è tanto differente da rendere impossibile ogni paragone”.