E se fosse Zidane il nuovo allenatore del Napoli?

De Laurentiis ha parlato di venti allenatori nella sua lista per il post Spalletti. Tra gli allenatori svincolati c'è anche Zinédine Zidane.

Articolo di Redazione SDS05/06/2023

De Laurentiis l’ha detto questa mattina, nella sua lista ci sono circa 20 allenatori plausibili pronti a raccogliere l’eredità di Luciano Spalletti. A fare i conti dei nomi circolati è difficile arrivare a quella cifra. Bisogna allontanarsi da quanto sentito allora, ragionare, magari anche fantasticare. Andarsi a vedere, numeri e statistiche, contesti tattici, storici. Prendere i nomi degli allenatori svincolati, capire chi potrebbe fare il caso del Napoli. Quale allenatore ci siamo persi?

Forse tra i tanti, uno mai accostato c’è. Risponde ad un identikit chiaro: è un vincente, pratica un bel calcio, applica il 4-3-3, ha esperienza internazionale, è stato un giocatore, quando mette piede sul prato verde la musica della Champions parte da sola nelle casse, è straniero ma l’Italia è il suo secondo Paese. Di cosa parliamo? Di Zinédine Zidane a Napoli. E se fosse Zizou il nuovo allenatore azzurro.

Il calciatore ve lo ricordate tutti, non c’è bisogno di inutili presentazioni. L’allenatore, probabilmente, merita una rinfrescata, di memoria però. È fermo da quasi due anni e tutte le big alle quali potrebbe ambire hanno già un tecnico. Potrebbe liberarsi solo quella della sua amata Juventus, ma i conti con i bilanci impediscono voli pindarici.

Nella sua carriera Zidane ha allenato solo il Real Madrid, prima la Castilla, e poi la squadra maggiore per sei anni o poco meno. Sei anni che fanno un palmares grosso cosi: due Liga, due Supercoppe, tre Champions League, 2 Supercoppe UEFA, 2 Coppe del Mondo per club. Risulta l’unico allenatore ad aver vinto la Champions League per tre anni di fila, insieme a Carlo Ancelotti, con 10 titoli è il secondo allenatore più vincente della storia del Real Madrid, dietro a Miguel Muñoz, e con Trapattoni, Muñoz, Cruijff, Ancelotti, Rijkaard e Guardiola è l’unico ad aver vinto la Champions League sia da calciatore che da allenatore. Napoli potrebbe chiedere più di questo?

Si ma che tipo di allenatore è Zinedine Zidane? L’uomo giusto per Napoli e lo scopriamo dalle sue parole. C’è un intervista della Uefa risalente al settembre 2018 in cui dice “Se devi lavorare con giocatori di talento ed esperti la cosa più importante è mantenere la calma. Questo è ciò di cui avevo bisogno quando ero un giocatore, quindi è l’approccio che cerco di adottare da allenatore. Ed è un approccio che vale per tutte le partite di tutte le competizioni: io le preparo sempre con lo stesso livello di coinvolgimento. In ogni caso, sei l’allenatore del Real Madrid, quindi devi vincere tutto mantenendo un certo livello di gioco. Questa è la mia filosofia”.

Al quel tempo non era più “l’allenatore del Real Madrid” da pochi mesi, dopo la terza vittoria consecutiva in Champions League, ma la questione davvero importante riguardava il suo approccio: la calma e la necessità di rispettare le esigenze dei giocatori, la necessità di “vincere tutto mantenendo un certo livello di gioco”. Giocare bene, ma senza dogmi, prediligendo la dinamicità e l’intelligenza “il possesso è importante ma il possesso non è garanzia di vittoria”. 

“Il mio Real Madrid ha giocato sempre allo stesso modo, indipendentemente dalla squadra che abbiamo affrontato. Prima di ogni partita ho parlato ai calciatori delle caratteristiche individuali degli avversari, in modo che fossero attenti alle cose specifiche che avrebbero dovuto fronteggiare”.

C’è tutto Zidane in questa dialettica: un allenatore non idealista, che urla poco, che non gestisce soltanto. Uno che è un po’ tutto, alla giusta misura. Un equilibrio che si incontra nel suo calcio fatto di possesso palla quando c’è n’è il bisogno altrimenti si fa a meno, di pressing intenso o di copertura dell’area, di una difesa a quattro che in caso di necessità può passare a tre con due esterni a tutta fascia, a seconda del momento.

Insomma un allenatore flessibile come scriveva Jonathan Wilson nel 2020 sul Guardian. Semplice, ma in realtà complicatissimo, perché non è mica semplice dosare tutte le componenti che fanno un calcio giusto e consapevole, che non lascia nulla al caso e che considera ogni possibile variabile.  

Non è mica semplice non avere un sistema e costruirselo a seconda del materiale a disposizione, di quanto si recepisce nel corso della stagione. Eppure Zidane è questo un vincente pragmatico che ha sempre detto di aver imparato tutto da Lippi e Ancelotti, i più italiani tra gli italiani, allenatori che ragionano, invece che imporre, un po’ come ha fatto Spalletti nel suo biennio a Napoli. 

De Laurentiis dice che ci sono tanti nomi in ballo, perché non dovrebbe esserci quello del francese. Zidane al Napoli che colpo di sciena che sarebbe.

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