Napoli: Natan e la scuola difensiva brasiliana

L'arrivo di Natan a Napoli è l'occasione giusta per un viaggio nella scuola difensiva brasiliana migliore di quanto si creda.

Articolo di Redazione SDS05/08/2023

Il calcio brasiliano ha sempre goduto della reputazione di fornire al mondo talenti offensivi eccezionali Negli ultimi anni, però, il Brasile è diventato una vera e propria fucina di talenti difensivi che si sono affermati a livello internazionale: Marquinhos, Militao, Danilo, Bremer ad esempio.

Con il Napoli alla ricerca di un sostituto di qualità per colmare la lacuna lasciata da Kim, recentemente trasferitosi al Bayern Monaco, un nome è emerso su tutti: Natan del Bragantino, affare concluso da pochissime ore. In questo approfondimento, esamineremo la scuola difensiva brasiliana e come il nuovo arrivato potrà adattarsi nel sistema di difesa azzurro e in Serie A.

L’evoluta scuola difensiva brasiliana

La tradizione calcistica brasiliana è stata spesso associata a gioco offensivo e giocatori creativi, ma la scuola calcistica del paese verdeoro ha dimostrato di avere un’evoluta e solida base difensiva. I difensori brasiliani moderni non solo possiedono le caratteristiche tradizionali di forza fisica e abilità nel contrasto, ma sono anche dotati di una grande intelligenza tattica e capacità di lettura del gioco.

Le accademie brasiliane si sono concentrante sempre più sull’insegnamento delle abilità difensive fin dalle prime fasi dello sviluppo dei giocatori. L’attenzione all’aspetto tattico del gioco è stata fondamentale nel plasmare difensori completi e versatili. Questo ha portato a una nuova generazione di difensori brasiliani che possono non solo fermare gli attacchi avversari, ma anche contribuire alla costruzione del gioco dalla fase difensiva. I due esempi massimi dell’ultimo trentennio sono rappresentati forse da Aldair e Lucio, pilastri e manifesti della concenzione di difesa brasiliana.

Aldair: una roccia elegante

Aldair è stato uno dei centrali brasiliani più forti di sempre, ammirato in Italia alla Roma negli anni ’90. La sua abilità nel posizionamento e nell’anticipo gli permetteva di neutralizzare gli avversari senza dover necessariamente ricorrere a interventi fisici duri. Aldair aveva una visione del gioco simile a quella di un regista, spesso avviando l’azione offensiva dalla propria metà campo. Questo stile, insieme alla sua maestria difensiva, lo rendevano il prototipo di difensore brasiliano: muro invalicabile e catalizzatore creativo.

Lucio: aggressività controllata e carisma 

Lucio è un altro nome che ha segnato l’era moderna della difesa brasiliana. La sua aggressività controllata gli permetteva di sfidare gli avversari in modo diretto, ma sempre con attenzione alla posizione e alla tempistica. La sua leadership in campo e la capacità di sollevare la squadra in momenti cruciali sono diventate caratteristiche distintive. Lucio dimostrava come un difensore brasiliano potesse essere un faro di passione e dedizione, oltre che un elemento cruciale in difesa.

Natan: difensore moderno

Arriviamo al nuovo acquisto del Napoli: Natan Bernardo de Souza, difensore centrale dal piede mancino. Gioca nel Bragantino, dopo aver esordito con la maglia del Flamengo. Nella scorsa stagione è sceso in campo 32 volte nel Brasileirão e 4 in Copa Sudamericana.

A primo impatto di Natan colpisce il fisico: alto un metro e 90 centimetri, possente. Il brasiliano è un difensore completo, moderno: forte nel gioco aereo, dotato di senso dell’anticipo, e abile nelle chiusure: pecca in velocità ma può arrivarci di esperienza. Ha il piede brasiliano.

Insomma è un fedele prodotto della scuola difensiva brasiliana, storia di evoluzione e adattamento. Da Aldair e Lucio a Nathan, un DNA difensivo che ha generato un’élite di giocatori capaci di unire la forza tradizionale alla precisione moderna, fornendo al mondo calcistico figure che oscurano persino le luci degli attaccanti più celebri. In questo scenario, Nathan emerge come l’emblema di una nuova generazione pronta a plasmare il futuro del calcio difensivo e si spera quello del Napoli.

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