Plusvalenze sospette tra Lazio e Salernitana, inchiesta della Procura: dettagli e indagini sui trasferimenti dei calciatori

La procura di Tivoli indaga sulle trattative sospette tra i due club di Serie A Salernitana e Lazio.

salernitana iervolinoFoto Mosca
Articolo di Redazione SDS06/06/2023

©️ “IERVOLINO” – FOTO MOSCA

Nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Procura di Tivoli sulle plusvalenze della Lazio, Il Fatto Quotidiano ha dedicato una pagina alla vicenda, gli autori dell’articolo, Vincenzo Bisbiglia e Antonio Massari, approfondiscono i dettagli delle indagini e le implicazioni legate ai trasferimenti di calciatori tra la Lazio e la Salernitana, società riconducibili alla famiglia Lotito.

Claudio Lotito ha salvato la Salernitana portandola dalla Serie D alla A in soli dieci anni, anche grazie ai quasi 30 milioni di euro che la sua Lazio ha erogato, dal 2017 al 2021, al club granata. Sono il frutto dell’acquisto, da parte della Lazio, di 7 calciatori semi-sconosciuti mai scesi in campo con la maglia biancoceleste, trasferimenti finiti sotto i fari della Procura di Tivoli, che indaga per fatture false o inesistenti.

Dagli atti depositati – che Il Fatto ha potuto visionare – ora emerge che l’indagine tiburtina non nasce da un sospetto sulle plusvalenze, ma da una segnalazione inviata due anni fa da Bankitalia. La sos (segnalazione di operazioni sospette) dell’Uif di Banca d’Italia è del 3 novembre 2021”.

La Salernitana, all’epoca appena tornata in Serie A, doveva cedere una delle due società appartenenti alla famiglia Lotito, conformemente alle regole della Figc. Così, i Lotito e i Mezzaroma decisero di fondere le loro partecipazioni in un trust denominato “Salernitana 2021“, con l’obiettivo di trovare un acquirente per il club entro il 31 dicembre 2021, come poi avvenuto.

“Gli ispettori di Bankitalia, però, si accorgono che Marco Mezzaroma e Claudio Lotito sono già sottoposti a “procedimenti penali” e allertano il Nucleo Pef della Gdf di Roma: va verificato che nel trust non siano finite “somme” di denaro “frutto di illeciti”.

Tuttavia, l’attenzione della Guardia di Finanza si è concentrata sul player trading tra i due club, al fine di valutare se le plusvalenze realizzate abbiano avuto un impatto significativo sui bilanci delle società coinvolte.

I risultati sono confluiti in un’informativa del 28 aprile 2022, inviata ai pm tiburtini”.

L’articolo del Fatto Quotidiano analizza alcune transazioni sospette che coinvolgono calciatori specifici.

la Salernitana chiuderà il bilancio con un utile di 1.129.586 euro e, scrive la Gdf, “la cessione alla Ss Lazio Spa (…) ha contribuito in maniera determinante alla realizzazione di tale risultato positivo”.

Uno dei casi esaminati riguarda l’attaccante Mattia Sprocati, che è passato dalla Pro Vercelli alla Salernitana nel 2017 per 110.000 euro e successivamente è stato venduto alla Lazio per 3.233.498 euro, per poi essere girato al Parma nel giugno 2018. Durante la sua stagione in Serie B, Sprocati ha segnato ben 12 gol. Attualmente, Sprocati, trentenne, è svincolato dopo aver trascorso solo tre mesi in Serie B con il Sudtirol.

Un altro caso preso in esame è quello del terzino argentino Tiago Casasola, acquistato dalla Salernitana dall’Alessandria all’inizio del 2018 per 100.000 euro e poi ceduto alla Lazio per 3 milioni di euro. Nonostante il suo trasferimento al club biancoceleste, Casasola non ha mai sceso in campo durante la sua permanenza nella squadra capitolina.

“In totale, la somma ricavata dalla Salernitana per questi calciatori è di 29,2 milioni di euro. Trasferimenti che hanno insospettito pure il nuovo proprietario, Danilo Iervolino, il quale nella prima assemblea del 13 gennaio 2022, “ha preso le distanze dalla precedente gestione” con una dichiarazione a verbale”.

Nel gennaio 2020, la Salernitana ha effettuato la vendita di quattro giovani talenti under 20 alla Lazio: Andrea Marino, Emanuele Cicerelli, Mattia Novella e Biagio Morrone. Questa operazione ha consentito alla Salernitana di incassare complessivamente 9,8 milioni di euro, chiudendo il bilancio con un utile di 610.565.

Il Fatto si chiede se queste cessioni sospette siano reali oppure no.

“I legali della Lazio hanno voluto dimostrare la regolarità degli acquisti depositando in Procura i bonifici. E i pm tiburtini il 15 maggio 2023 hanno replicato a un’istanza tecnica delle difese che “ancora nessuna documentazione relativa alle ipotesi di emissione e utilizzazione di false fatture (…) è stata trasmessa nelle successive informative”. Insomma, a quanto pare, manca ancora la “pistola fumante”. Ma c’è un sospetto. Gli inquirenti, nello stesso documento inviato alle difese, rilevano come “le assemblee e le approvazioni dei bilanci della società sportiva campana si siano tenute presso la sede della Ss Lazio senza alcuna apparente necessità” e per questi i pm non escludono che “tali documenti fiscali siano stati creati proprio in Formello”.