Piccoli svela: “Il mio arrivo a Lecce? Ecco come mi ha convinto Corvino”

L'attaccante del Lecce, Roberto Piccoli, si è raccontato nel corso di una lunga intervista.

Articolo di Redazione SDS06/12/2023

L’attaccante del Leccce, Roberto Piccoli, dopo un primo periodo di adattamento ora si sta prendendo la scena in Puglia. Domenica contro il Bologna il centravanti di D’Aversa ha trovato un altro gol nei minuti finali che ha permesso ai giallorossi di uscire dal campo con un pareggio.

In occasione del momento d’oro di Piccoli la Gazzetta dello Sport ha intervistato l’attaccante italiano. Ecco le parole della punta del Lecce:

Sulla sua carriera: “Spezia, Genoa, Verona, Empoli e Lecce. E sono ancora della Dea. A La Spezia sono stato sfortunato. Mi feci male, due infortuni ai flessori. A Verona è stato forse il periodo più difficile. A Empoli è andata bene. Lunedì li ritrovo in una sfida molto delicata. Nell’Atalanta guardavo tanto i movimenti di Zapata, abbiamo caratteristiche simili, ma anche giocatori come Ilicic e Muriel. Sono stato lì da piccolo. Dopo la Tritium. Sono nato a Bergamo e mi sento bergamasco”.

Sulla sua vita a Lecce: “Ci sto bene, vivo in centro, adoro il pasticciotto… se la gioca con i miei casoncelli bergamaschi come preferenza. Io e Sansone sappiamo che dobbiamo contenerci. Ogni tanto viene la mia ragazza, Carlotta, che fa l’università. Io devo finire le superiori e prendere il diploma di liceo scientifico a cui tengo. Anche i miei genitori vengono spesso a trovarmi. Ma prima di certe gare voglio stare solo. Domenica ero solo ed è finita splendidamente. Difficile dire se potrò stare qui a lungo, anche se mi piace. Non programmo mai, sono dell’Atalanta e a queste cose pensa il mio agente Beppe Riso che mi dà garanzie. Sicuramente sto lottando per impormi, per dare tutto me stesso, per il Lecce, per questo club, per i tifosi. È una piazza calda, che merita”.

Sulla chiamata di Corvino per andare a Lecce: “Mi ha chiamato e mi ha convinto. So che è un fenomeno, so che ha scoperto tanti campioni. Quando mi ha parlato mi ha detto: “qui ti rilanci e ti puoi prendere quel che ti spetta”. Ho già capito che è vero quello che si dice a Lecce che qui piangi due volte: quando vieni, ma soprattutto quando te ne vai”.