Napoli-Milan, Le Pagelle Brillanti: Papa Francesco Politano
Le Pagelle Brillanti de "Il Punto Brillante" della sfida di ieri sera, allo stadio Maradona, tra Napoli e Milan.
© “POLITANO” – FOTO MOSCA
OSPINA 7
Il fatto che sia stato il migliore la dice lunga sulla grande partita che ha fatto il Napoli. Almeno 3 parate ottime ma più inutili di avere Valeri al Var. Ed il solito infortunio a far preoccupare la moglie e i figli a casa.
DI LORENZO 6,5
Arriva al cross come Cafù ma la mette in mezzo come Maggio. Certo, una cosa è difendere contro Leao e Theo, un’altra e farlo contro Insigne e Mario Rui. Se la cava più che bene però, attaccando fino alla fine.
RRAHMANI 6,5
Il primo tiro é suo, poi viene ammonito e gioca con la stessa paura di chi ha come nome del profilo Facebook quello suo e della moglie, tutto attaccato.
KOULIBALY 5,5
Se quello su Bennacer è rigore, allora Putin è il figlio di Padre Pio. Bello il tacco al volo che infiamma lo stadio, peccato che si stava a centrocampo. Squarcia la tibia di Giroud ma si fa perdonare nella ripresa tenendolo in gioco sul gol. W l’amore.
MARIO RUI 6
Il più pericoloso del Napoli, almeno nelle intenzioni. Bravo nelle imbucate ed anche nelle sovrapposizioni. Ma avere Insigne sulla tua fascia è come avere il vecchio col cappello davanti a te nel traffico.
FABIAN RUIZ 5,5
Meno appariscente rispetto all’Olimpico ma nella prima mezz’ora partono tutte dai suoi piedi le migliori azioni. Nella ripresa però sembra il mio cellulare quando ha la batteria al 5%, nemmeno le foto mi fa fare. Infatti esce.
LOBOTKA 6
Meglio di Demme ma questo è scontato. Un pó come affermare che i 6 punti persi con Empoli e Spezia saranno decisivi. Palleggia tanto ma verticalizza poco che è un po’ come fare 4 ore di preliminari a letto per poi fermarsi e andare a buttare la spazzatura. Perde il duello con Bennacer.
POLITANO 4
Inizia bene, scattando diverse volte sulla fascia, poi dopo 4 minuti di gioco, ripeto quattro minuti, inizia a fare danni. Il top lo raggiunge quando butta la palla fuori per far ammonire Koulibaly. Poesia. Nemmeno Papa Francesco avrebbe fatto meglio. Da mettere in conto anche una punizione battuta alla cazzodicane. Theo e Leao erano alti e veloci, tipo attori di Hollywood. Lui basso e lento, tipo attore di Hollywood. Si, Danny De Vito.
ZIELINSKI 4,5
Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. E Zielinski diventa Ghost. Mai uno spunto, solo qualche giravolta su se stesso a 758 metri da Maignan. Più deludente di un cinque stelle a Montecitorio. Si vede meno di Zelenski, Premier ucraino.
INSIGNE 2,5
Due e mezzo, come i mesi che mancano al suo addio al calcio giocato. Troppi ancora. Che poi sembra che questo addio sia arrivato in anticipo, perché eccetto la Lazio, il capitano azzurro si sta dimostrando sempre più il dodicesimo uomo in campo quest’anno. Per gli avversari. Il Milan aveva Leao a sinistra, un po’ come avere la pasta con burro davanti a te e vedere uno spaghetto ai frutti di mare sul tavolo di fronte. Cade a terra pure se fa spalla a spalla con il figlio di Giovinco. Zero contrasti vinti, zero assist, zero tiri, zero cose da capitano. E decide la gara col fallo che porta allo 0-1. Oggi in Canada farebbe panchina. Ma a Napoli ci sta ancora chi critica ADL per la sua cessione. Giuro.
OSIMHEN 6
Si impegna come se fosse una finale mondiale, mentre i suoi compagni si stanno giocando il Birra Moretti. Si guadagna un rigore che solo Orsato e Andrea Bocelli non vedono. E Valeri. Peccato che al tiro spreca tutta la stima che si guadagna nelle risse. Un dato statistico: contro Inter, Milan e Juve non ha mai segnato. Cavani faceva triplette all’epoca. Ciao.
OUNAS 6,5
Oggi è più umiliante dire di fare la riserva a Politano ed Insigne che dire di essere fan di Meloni e Salvini. Sfiora il gol, crea pericoli e per poco non la pareggia da solo.
ELMAS 5,5
Meglio di Zielinski ma è come dire di avere più tette di Alfonso Signorini. Va al tiro una volta ma la prende col tallone. E mi fermo qua.
MERTENS 6
Premesso che l’avrei messo al minuto 45 al posto di Zielinski. Gioca pochi minuti, bene di sponda, ma inconcludente. Però lo stadio gli riserva un boato, manco stesse entrando Mertens del 2017. O Paolo Rossi del 1982.
LOZANO 5,5
Un tiro dal limite, svirgolato, sul primo palo ma fuori. Un altro tiro dai 25 metri che si spegne direttamente nella Mostra d’Oltremare. È tornato il messicano, sono tornate le bestemmie.
ANGUISSA 6
Dieci minuti, qualche spunto sulla fascia e poco altro. Per tornare titolare o fa qualcosa in più o deve adattarsi come esterno d’attacco. Che mal che vada non segna un gol, almeno è al livello dei suoi competitors.
SPALLETTI 5
Di immortale a Napoli restano solo Maradona e Ciro Di Marzio. Orsato lo annienta tecnicamente, Pioli lo distrugge tatticamente. Per fare un cambio ci mette lo stesso tempo di mio nonno con l’Alzheimer a ricordarsi dove ha messo il telecomando. Toglie Fabian, l’unico capace di calciare da fuori. La squadra si gioca la partita della vita come se fosse la partita della gita. Addio sogni di gloria.
ORSATO 10
C’è ben poco da aggiungere, è un vero top player. Nel 2018 vinse da solo uno scudetto, nel 2022 quasi si ripete. Quel rigore su Osimhen grida vendetta e chi la pensa diversamente, probabilmente fa uso di sostanze stupefacenti. E quindi non è lucido. Col suo bellissimo sorriso a 32 denti, ha fregato ancora una volta questa città. In silenzio però. Anzi, siamo pronti ad accoglierlo di nuovo, magari in una finale, chissà. Verrà premiato con i mondiali in Qatar e forse anche con la poltrona AIA in futuro. Perché arbitrare senza vedere da vicino è da eroi. E gli eroi sono eterni. W Orsato.