Petrachi in trincea e le sfide di un calciomercato impossibile

Giocatori molto interessanti che Petrachi aveva bloccato hanno preferito non attendere, spaventati dall'incertezza che regna nel club granata.

Salernitana, PetrachiFoto Mosca
Articolo di Giovanni Santaniello07/07/2024

Gianluca Petrachi, navigato direttore sportivo con un passato da sogno tra Roma e Torino, si trova ad affrontare uno dei mari più tempestosi della sua carriera. La sua Salernitana, appena retrocessa in Serie B, è un Titanic che affonda tra incertezze societarie, un mercato asfittico e uno spogliatoio spaccato. E di conseguenza il calciomercato gli appare più come un campo minato che una finestra di opportunità.

Lo spogliatoio ammutinato

La prima grana per Petrachi è lo spogliatoio. La retrocessione ha fatto saltare più di una panchina, con diversi big che sono pronti con le valigie in mano. La frattura è evidente: da una parte i calciatori che non vogliono scendere in Serie B, dall’altra la società che, non riesce ancora a cederli.

La retrocessione ha lasciato cicatrici profonde, e l’unità di squadra, fondamentale per qualsiasi rinascita, appare un miraggio lontano. Questa situazione crea un clima di incertezza e tensione che rende ancora più complicato il lavoro del ds.

Lo stesso Petrachi ha affermato che molti dei calciatori non rispondono nemmeno alle sue chiamata:
Provo a chiamarli, ma mi rispondono dopo tre giorni. Altri sono in vacanza all’estero, altri mi dicono di interagire direttamente con i procuratori. Di certo c’è che in pochi ho riscontrato la voglia di restare a Salerno

Le casse vuote e i predatori in agguato

Petrachi non ha neanche la bacchetta magica per i colpi di mercato. Le casse societarie sono vuote e l’unica via per comprare è prima vendere. Ma con la spada di Damocle dell’imminenza dell’inizio della preparazione, i prezzi dei calciatori granata crollano.

In questo scenario caotico, le altre società fiutano l’affare. Le squadre interessate aspettano come avvoltoi, pronte a strappare i pezzi pregiati a saldo. Per i pochi giocatori della Salernitana che ancora hanno un valore di mercato, i club interessati attendono pazientemente, il momento buono per affondare il colpo. La pressione sul club per fare cassa potrebbe portare a cessioni sottocosto, indebolendo ulteriormente le prospettive di un mercato soddisfacente.

Questa situazione ha già portato alla perdita di obiettivi di mercato che Petrachi era riuscito a bloccare. Giocatori potenzialmente molto interessanti hanno preferito non attendere, spaventati dall’incertezza che regna nel club granata.

Calciatori in fuga e stipendi da incubo

A complicare ulteriormente il quadro ci sono gli stipendi faraonici di molti calciatori in rosa. Alti ingaggi, difficilmente smaltibili, che rischiano di diventare un macigno al collo della società. Basti pensare a Bonazzoli, Sepe, Simy, Sambia, Lovato.
Se non si troveranno acquirenti la Salernitana sarà costretta a tenerli a libro paga, drenando risorse preziose, senza neppure garantirsi un effettivo contributo in campo.

L’ombra delle dimissioni presidenziali

A gettare ulteriore benzina sul fuoco, le dichiarazioni del presidente che ha espresso la volontà di dimettersi e vendere la società. Queste parole hanno contribuito a creare un clima di incertezza totale, allontanando i potenziali acquisti e complicando ulteriormente il lavoro di Petrachi.

La sfida di Petrachi

In questo difficile contesto, il lavoro di Gianluca Petrachi appare titanico. Il DS dovrà usare tutta la sua esperienza e abilità negoziale per cercare di costruire una squadra competitiva per la Serie B, gestendo uscite complicate e cercando acquisti low-cost ma di qualità. La sua capacità di navigare in queste acque turbolente sarà cruciale per il futuro della Salernitana.

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