Grandioso Napoli: 4 a 1 ai reds
Napoli città sicura, a dispetto dei menagramo. Serata calda e grandissimo spettacolo nella proibitiva sfida al Liverpool.
© “KVARATSKHELIA” – FOTO MOSCA
“Qui si parrà la tua nobilitate” (Dante secondo canto, Inferno), “Non ragionar (curar) di lor ma guarda e passa” (Dante terzo canto Inferno). L’immenso poeta facilita il compito di dar titoli a idee e ragionamenti. Stadio Maradona: ospiti della tribuna stampa in veste di commentatori un paio di miti come Cannavaro e Lavezzi rimpiangono il tempo di azzurri in campo nel San Paolo e se dimenticano l’etica dell’equidistanza dalle squadre in campo non possono che tifare Napoli. L’handicap di partire in Champions dalla terza fascia è palese. Il primo turno propone la proibitiva sfida al Liverpool, squadra europea leader, carica di classe ed esperienza di tornei internazionali.
L’alto livello del confronto, va oltre il prestigioso obiettivo di aver ragione di una ‘grande’. Nella chimica del calcio italiano è la cartina di tornasole per capire se il Napoli è destinato a rimanere in alto nella classifica italiana e a nutrire ambizioni in tricolore. Non si scherza con i ‘reds’ che Jürgen Klopp ha plasmato nel tempo con innesti intelligenti. La squadra, lo dice il giornalismo di settore, gioca a memoria con automatismi perfezionati in anni di affiatamento, di confidenza tra reparti, di equilibrio, concentrazione, in grado di governare le imprese più ardue. Non a caso sono i vice campioni d’Europa, anche se al via del campionato inglese hanno denunciato che in questo momento non sono in pari con la fama che li precede.
E dunque, qui si parrà la nobilitate degli azzurri, in teoria competitivi quanto basta per affrontare il test qualità a viso aperto. Difficile è semmai condividere il celebre ‘non ti curar di lor ma guarda e passa’ se è ancora viva l’indignazione per quanto avvenuto a Firenze e in generale per i casi di razzismo antimeridionale di tanti stadi. L’episodio degli insulti a Spalletti, hanno inevitabilmente riacceso l’attenzione sull’ignobile pratica del turpiloquio, di manifestazioni di odio che l’Italia democratica, dell’accoglienza, della brava gente, non riesce a stroncare. Lungi dall’idea di giustizialismo è però assolutamente lecito chiedere sanzioni drastiche, definitive che mettano fine a intemperanze non solo verbali delle orde di tifosi che vanno allo stadio per smaltire intenzioni aggressive, violente e appunto razziste. Ci mancava un App sponsor di questi mascalzoni, ma bastava aver pazienza. Infatti Spotify ha incamerato il vergognoso insulto: “Vesuvio erutta. Tutta Napoli è distrutta”, sulle note di ‘Freed from desire’ di Gala, eseguita dalla band di sciancati ‘Ultras United’. Nel testo ci si augura che il vulcano esploda, con la morte di milioni di persone. Un’oscenità che ‘rallegra’ impunemente la curva di razzisti, ma non solo perché si può ascoltare anche da Google Music, Apple Music, Deezer.
Un giovane calciatore ha provato a far di peggio e ci è riuscito. Dedicato ai siciliani canticchia “E sembra che lui dorma con Etna e Stromboli. E invece no, il mio sogno esaudirò” Che c’entra tutto questo con Napoli-Liverpool?” Sono arrivati a Napoli duemila tifosi dei ‘reds’. È l’occasione di una verifica positiva per dar ragione a Spalletti, che ha escluso Napoli dai luoghi dello sport dove dilaga il razzismo. Benvenuti tifosi del Liverpool e fate i bravi. Spalletti, in panchina con una frattura della clavicola operata a Milano: “In campo senza timore, l’urlo dei 53mila del Maradona (1.800 sono inglesi) lo sentiranno anche ad Anfield (Liverpool). Arbitra lo spagnolo De Cerro Grande, teletrasmette Prime Video di Amazon, come non bastassero Ski, Tim, Dazn, Mediaset. Finora Napoli città sicura, a dispetto dei menagramo. Serata calda, grandissimo spettacolo, prepartita con Cannavaro, Lavezzi e Seedorf.
Spalletti con il braccio al collo e stampella. Clavicola operata a Milano per un incidente in auto. Mario Rui out per un virus intestinale, in campo Olivera. E i tifosi azzurri hanno ribattezzato Kvaratskhelia ‘Karavaggio’. Esagerati? Vediamo. Incredibile: a 45secondi dal via s’invola a sinistra Osimhen e da posizione impossibile colpisce il palo. Che inizio! Tira Zielinski a conclusione di un’azione travolgente, un difensore devia con la mano. Rigore, tiro imparabile e goooooooool. Al minuto 5 uno a zero. Partenza fulminea degli azzurri. Continua l’assalto del Napoli al forte del Liverpool. Osimhen scatenato. Provano a reagire i reds. Spalletti ha abbondonato il tutor della spalla sull’abbrivio dell’entusiasmo? Osimhen irresistibile, falciato in area, resta a terra. Interviene il Var. Rigore, secondo penalty. Sul dischetto Osimhen. Minuto 18. Allison compie il miracolo, para e sfuma il 2 a 0. Che peccato. Perché no il bis di Zielinski? Forse un premio per il formidabile nigeriano. 28esimo Kvara a botta sicura si fa contrare una conclusione da gol facile, facile su cross perfetto di Osimhen, ma che Napoli. Ci prova Salah, para Meret. Al 31 Kvara ruba un pallone a un difensore. Scambio perfetto con Anguissa che punisce Alisson con un pallone che gli passa tra le gambe. 2 a 0 strameritato. 15 all’intervallo. Anguissa e Lobotka dominatori del centro campo. Osimhen s’infortuna, esordio di Simeone. Bene, ma peccato per Osimhen: stava scardinando la difesa dei reds. Capolavoro di Kvara, si libera con una magia del difensore. Cross su cui si avventa Simeone ed è 3 a 0. Tutto è nato ancora da una prodezza di Anguissa a centro campo. Minuto 44. Pubblico impazzito. Spogliatoi. Tre gol e un paio di quasi gol, con Kvara e il rigore di Osimhen parato.
Meglio di così…e si spera che Spalletti non ordini difensivismo a protezione del 3 a 0. Che inizi di tempo. Zielinski doppietta al via del secondo tempo, Anguissa sempre lui, lancia il polacco, tocco magico a scavalcare Alisson ed è 4 a 0. Quasi da non credere. Risponde con rabbia il Liverpool e Diaz con un tiro a giro da fuori area va in gol. 4 a 1 al 49esimo. Ora i reds sono aggressivi e spostano in alto il baricentro del gioco. Il Napoli deve reagire, non si può lasciar agli inglesi il via libera. Fuori Kvaratskhelia per Lozano e Politano per Zerbin. Come previsto Spalletti punta a difendere il grande vantaggio acquisito. È il tredicesimo della ripresa. Grande parata di Meet su colpo di testa ravvicinato. Al sedicesimo. Klopp cambi: dentro Thiago per Milner, Diogo e fuori Salah, Nunez per Firmino. Venti minuti al 90esimo. Napoli costretto nella propria metà campo ma può proiettarsi in contropiede. Escono Olivera e Zielinski, dentro Mario Rui ed Elmas. Sedici alla fine. Arthur per Elliot, uno dei migliori dei reds. S’infortuna Meret, ma resta in campo. Bene il numero uno degli azzurri. Dieci minuti di resistenza e l’impresa sarà compiuta. Il Napoli controlla con autorevolezza e intelligenza, i reds sembrano oramai rassegnati. Over time di 4 minuti. The end, viva un grande Napoli.