Sacchi: “Nessuno avrebbe scommesso su Kim, Kvara e Osimhen: il merito è tutto di Spalletti”
Nominati tra i trenta giocatori più forti della stagione, Kim, Kvaratskhelia e Osimhen sono frutto -secondo Sacchi- dell'eccellente lavoro di Spalletti.

© “SPALLETTI” – FOTO MOSCA
Sono stato pubblicate le nomination per l’assegnazione del Pallone d’Oro: ad essere resi noti sono i trenta calciatori più forti della stagione e tra questi figurano diversi calciatori di Serie A. Troviamo, ad esempio, l’italiano Barella (l’unico), l’interista Lautaro Martínez ma anche Kvaratskhelia, Kim e Osimhen.
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex allenatore del Milan ha commentato questi risultati, e non ha dubbi sul merito da attribuire per le nomination dei calciatori azzurri. Di seguito vi proponiamo le sue parole:
“Osimhen, Kvaratskhelia e Kim chi avrebbe mai detto, all’inizio della passata stagione, che avrebbero potuto concorrere per un premio tanto ambito? Nessuno. E il merito di questo successo è da attribuire in massima parte a Luciano Spalletti che, nonostante il Napoli avesse ceduto pezzi pregiati come Mertens, Insigne, Fabian Ruiz e Koulibaly, ha saputo costruire una macchina perfetta, puntando tutto sul gioco, e ha divertito la gente.
Kvara non lo conosceva nessuno, eppure Spalletti è stato bravissimo a inserirlo nei meccanismi della squadra e a farlo rendere al massimo. Ciò a dimostrazione del fatto che il gruppo migliora il singolo, mentre non si può sempre affermare il contrario.
Osimhen è un centravanti moderno, sa attaccare lo spazio, è bravo di testa, micidiale in area di rigore, si muove con i tempi giusti facendo in modo che tutta la squadra lo segua. Ma è stata poi la squadra, con la sua manovra veloce e precisa, a metterlo nelle migliori condizioni per calciare in porta e, di conseguenza, per cercare il gol.
Kim, altro sconosciuto, chi avrebbe mai immaginato che potesse diventare un muro insuperabile? Io non me l’aspettavo, e anche in questo caso gli applausi devono essere indirizzati a Spalletti che ha creduto in lui, nelle sue qualità tecniche e fisiche, e gli ha consentito di emergere grazie a una fase difensiva organizzata alla quale partecipavano tutti i giocatori”.