Lecce-Napoli, Le Pagelle Brillanti: Kvara e il collo alla gallina
Le Pagelle Brillanti de "Il Punto Brillante" del match di ieri tra Lecce e Napoli, valevole per la 29esima giornata di Serie A.
©️ “LECCE-NAPOLI” – FOTO MOSCA
MERET 7
Maleh di voleè, sembra un titolo di un film francese, invece è l’unica conclusione del Lecce nel primo tempo. Ed Alex risponde presente, come sempre. Nulla può sul gol di Di Francesco, dopo la traversa di Ceesay. Il vero miglioramento l’ha fatto con i piedi: prima era una focaccia romana, oggi è una margherita di bufala.
DI LORENZO 8
Come con la Salernitana, quando c’è da sbloccare una trasferta al Sud, ci pensa il capitano. Peccato che non si debba giocare a Palermo e Reggio Calabria quest’anno. Salva anche un gol sulla linea della sua porta, a dimostrazione del fatto che il capitano non è quello che si prende tutte le volte il pallone per battere i rigori, ma quello che chiama la squadra a festeggiare insieme dopo una rete!
RRAHMANI 6,5
Leggenda narra che abbia dormito tutta la settimana fuori casa, per colpa del suo gatto. Perché appena sentiva “Miao” pensava alla rima con “Leao” ed andava in tilt. Per fortuna che il Lecce in attacco aveva Oudin, Ceesay, Banda e Voelkerling Persson, che dai nomi potrebbero tranquillamente fare Sanremo Nuove proposte.
KIM 7
I tre pacchetti 10 euro in realtà era un solo pacchetto con 3 grandissime qualità: l’uscita palla al piede, l’anticipo sul suo avversario e, da ieri, un cross da ala destra del 4-3-3 di Zeman. Assist bellissimo, il suo, in mezzo ad una partita giocata ad altissima intensità. Con qualche errore, ma con tante cose buone.
MARIO RUI 6,5
Su e giù per la fascia, che se fosse un’autostrada Salerno-Reggio Calabria, sarebbe fermo a Lagonegro. Invece a Lecce la superstrada è libera e lui ne approfitta per sovrapporsi a Kvara e regalare la frittata vincente con un cross così morbido che nemmeno De Sciglio sarebbe stato in grado di fare.
(OLIVERA SV)
Entra quando gli sposi stanno aprendo la torta. La festa è finita, triplice fischio.
ANGUISSA 6
Spalletti gli farebbe giocare pure la partita di beneficenza a Pasquetta, senza mai toglierlo, nemmeno quando arriva il momento della pastiera a bordo campo. Appare stanco Zambo, quindi si limita a palleggiare in mezzo al campo ed a smistare qualche pallone.
LOBOTKA 6
“Gli metto l’uomo addosso” sta diventando la soluzione ai problemi del mondo. Un pó come eliminare pane e pasta per dimagrire. Può servire se Lobo non è in formissima come ultimamente, ma per 7 mesi é stato inutile. Lento a chiudere sul gol, per il resto partita sufficiente, quindi non da lui.
ELMAS 6
Greta Thunberg stava abbandonando le sue battaglie contro il cambiamento climatico per iniziare quella a favore del macedone titolare. Per fortuna che ci ha pensato il mister. Tanto movimento e una mano a Lobotka nel palleggio. Affidabile, quindi Greta lascia stare.
LOZANO 6
Sarò più ripetitivo del meteo che ci anticipa che a Pasquetta piove, ma per diventare più forte il Napoli deve investire nel ruolo del Chucky e di Zielinski. Gara discreta, sfiorando il gol nel primo tempo di sinistro. Chissà che minaccia in messicano fa a Gallo per fargli segnare quel gol nella sua porta. Infatti poi esce per evitare ritorsioni.
(NDOMBELE 6)
Spalletti è la donna, lui la sta corteggiando da una vita, senza farle pesare di essere il più ricco della squadra. Si è fatto anche un look a *figl e ndrocchié” come si dice dalle sue parti. E proprio quando col Verona, Luciano gliel’avrebbe data, lui prende giallo, dopo una palla persa e si fa squalificare. Però la sua fisicità si fa sentire.
RASPADORI 5
Forse la vera delusione. Dopo un infortunio nessuno pretendeva che fosse reattivo come un Paratici quando sente odore di plusvalenza, ma nemmeno che sbagliasse un passaggio elementare come quello che avrebbe dovuto mettere Kvara davanti a Falcone. O un paio di sponde in mezzo al campo. Se poi diventa l’uomo Champions, gli metto 10, ve lo anticipo.
(SIMEONE SV)
Più sfortunato di quello che ha prenotato il matrimonio nel giorno in cui arriverà l’aritmetica per lo scudetto. Peccato perché si stava muovendo bene, anche in previsione Champions.
(POLITANO 6)
Entra per allungare la difesa salentina e ci riesce. Subisce la cattiveria di Manganiello, che gli nega un gol a porta vuota. Machissenefrega. 1-2 e subito il pensiero al casatiello. Pure tu Matté! Scherzo, testa al Milan e alla musichetta.
KVARA 7
Non inventa, ma alcuni suoi recuperi difensivi ti mettono i brividi. É come vedere Mara Venier, la regina di Domenica In, mettersi a pulire a terra durante la pubblicità. Se Raspadori lo lanciasse come si deve, ci avrebbe regalato un’altra prodezza. Dai suoi piedi parte il gol vittoria. E poi, la sua esultanza, con la vena sul collo, ti fa venire voglia di tirarlo. Il collo. Alla gallina.
(ZERBIN SV)
Da contratto deve giocare solo contro il Milan o partite prima e dopo il Milan. Fatto. Sarà anche lui tricolore a vita.
SPALLETTI 5
Pagella provocatoria, sia chiaro. Non per la vittoria, l’ennesima, difficile, perché qui non si vince facile. E fondamentale perché il 4-0 poteva essere una voragine, invece è una di quelle buche di Via Marina. Il voto è per la sensazione di una squadra arrivata troppo stanca al momento clou della stagione. Colpa di chi ha messo sempre gli stessi 11 da gennaio ad oggi, portando alcuni elementi come Anguissa, Kim, Lobotka e Rrahmani ad una condizione ferragostiana. Chiaramente se ci porta in semifinale Champions, chiedo a mia moglie se vuole un maschietto e lo chiamo Luciano.
MANGANIELLO 10
Da adesso, anziché dire hai fatto una mandrakata, si potrà dire hai fatto una manganelliata, ovvero fischiare la fine mentre due calciatori stanno andando verso la porta senza il portiere avversario. Nulla da dire. Chapeau!