Spalletti: “Scudetto? I ragazzi daranno tutto, ci crediamo! Osimhen e Rrahmani stanno bene”
Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa per presentare la gara contro la Fiorentina.
©️ “SPALLETTI” – FOTO MOSCA
Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa in vista della gara con la Fiorentina, in programma domani alle 15 al Maradona.
SULLA LOTTA SCUDETTO
“Sarebbe ridicolo adesso se non ammettessimo apertamente che noi, Milan, Inter e Juventus siamo in lotta per lo Scudetto. Ce la giochiamo al di là dei risultati degli altri, andiamo per la nostra strada e la gestione dello spogliatoio è facile perché abbiamo capito ormai con che professionisti ci confrontiamo. Se siamo qui, nonostante tutto quello che abbiamo passato, è segno che la squadra è seria”.
SUL RENDIMENTO IN CASA E IN TRASFERTA
“L’idea di calcio che noi vorremmo sviluppare abbiamo tentato di farla sempre. Le difficoltà sono di più quando vai in trasferta, dunque aver vinto quelle partite in trasferta ha più valore di quelle perse in casa. Se si va a rivedere siamo riusciti a perdere match senza subire un solo tiro in porta. Noi abbiamo avuto la volontà di ripeterci ogni volta escludendo il risultato precedente. L’ultima partita in casa abbiamo giocato benissimo. Lo stadio pieno era il pezzetto che ci mancava. Se dentro la gara avremo momenti di difficoltà basterà guardarci intorno e diventerà tutto facile sulla risposta da avere”.
SULLA GUERRA IN UCRAINA
“Ci siamo espressi, abbiamo fatto video, abbiamo detto tante cose e si può aggiungere altro perché la guerra va avanti e turba le coscienze. È un veleno che cola nelle nostre case e ci impedisce di vivere serenamente. Vediamo immagini che turbano la sensibilità di chiunque. La rivolta delle persone è sempre stata importante per fermare le guerre, ognuno deve fare quello che può, senza domandarsi se è importante. La guerra uccide per sempre chi la fa, anche rimanendo in vita, è insopportabile”.
SULLA FIORENTINA
“Merito alla società perché la squadra è forte. Hanno lavorato bene sul mercato, nella scelta dell’allenatore, poi per le insidie basta ricordare la gara di Coppa Italia dove ne abbiamo presi 5, in casa. Italiano l’ho citato come esempio, perché anche quando eravamo in 9 chiedeva ai suoi di pressare e fare gol. È il modo corretto per infondere determinazione e diventare una grande squadra. La gara è insidiosa, loro fanno un calcio moderno, ti vengono addosso, gestiscono palla, fanno un calcio veloce, con pressioni alte e avvolgimento di gioco sugli esterni perché attaccano molto lì”.
SULLO SCUDETTO
“La resilienza fa la differenza, mettersi sempre in gioco, ripartire, giorno dopo giorno. Noi dobbiamo tentare di vincere queste 7 partite, poi dipenderà dalle situazioni di gioco, le qualità degli avversari e tanto altro, ma abbiamo chiaro il nostro cammino da qui alla fine. Sono convinto che i ragazzi daranno tutto. Lo scudetto si può vincere e non vincere, dobbiamo vivere serenamente, al di là di come andrà è stata e sarà una storia bellissima. Nessuno potrà parlare di fallimento perché la Champions è un obiettivo, i nostri calciatori sanno però cosa vogliono e lo faranno vedere, poi se sarà sufficiente e dipenderà da noi lo vedremo strada facendo ed anche oggi in allenamento il messaggio è stato chiaro”.
SU OSIMHEN
“Sta bene, ad inizio settimana c’è stato questo fastidio in una partitina ed abbiamo preferito farlo staccare per precauzione. Ci sarà, ha fatto gli ultimi allenamenti andando forte e non sentendo niente. Averlo è importante, ma non averlo ci ha aiutato a capire la qualità dei giocatori con cui abbiamo a che fare, ci ha confermato quanto è forte Mertens o Petagna quando ha giocato. Non dimentichiamo Zanoli che non aveva mai giocato e fa il Di Lorenzo, Lozano e Elmas che entrano dopo e mettono al sicuro il risultato con forza e velocità… Osimhen è importantissimo, ma non lo spingete troppo: deve stare in un gioco corale e di squadra”.
SU LOBOTKA
“Il play forte è quello che ti dà soluzioni, sbocchi, gioco di squadra, ma anche qui è facile ricordare che non sempre c’è stato, ha avuto infortuni ed è stato sostituito da Demme che è stato spesso il migliore in campo. Io devo scegliere e farne giocare 11 e ho dato forza a Lobotka. Demme non ha avuto quest’opportunità, ma quando entrerà si farà trovare pronto e questo fa la differenza. Non prendere il posto di un altro ma giocare al suo fianco, così il gruppo diventa fortissimo. Lobotka forte, ma Demme sarebbe stato forte quanto lui se lo avessi fatto giocare”.
SU RRAHMANI
“Non ha l’influenza. Cosa dice il comunicato? Leggero stato influenzale, significa che ha qualche sintomo lieve ma non è influenza. Vi dico che è disponibile, è una precauzione quella che ci siamo presi ed ora vediamo come si sviluppa. Ad oggi è convocabile, con la situazione che viviamo ogni cosa va presa con cautela”
SU MERTENS
“Se fin qui ha avuto poco spazio è colpa mia. Il colpevole lo avete davanti. Lui meriterebbe di giocare tutte le gare, per come si allena, gioca, ragiona, per la sua qualità negli allenamenti. Io sono convinto che ha dato un contributo importante se siamo con questa classifica, ma sono altrettanto convinto che deve ancora dare il meglio da qui alla fine. Con gente come lui non si rimane delusi. Mi dispiace, ma sono contento di avere persone così che mi restituiscono il massimo”.
SUI DUBBI DI FORMAZIONE
“Dubbi ne ho sempre, perchè tutti si allenano bene e quando ce li hai a disposizione i dubbi verrebbero a chiunque. Altre volte non li ho avuti e non avevo dubbi (ride, ndr). Ora c’è l’importanza della partita che mi aiuta sulle scelte, i giocatori daranno tutti il massimo, lo vogliono tutti con la partecipazione dello stadio e l’atteggiamento sarà uguale per tutti, chi entrerà e anche chi non giocherà da bordo campo”.
SUL SOGNO SCUDETTO
“Io sono partito con questa intenzione, in una delle prime conferenze dissi che volevo sapere se si rendevano conto della loro forza nell’andare ad affrontare chiunque. Il gruppo poteva dire la sua in un campionato così difficile o collocarsi in un piano alto del condominio di cui parliamo. Se c’è un momento in cui ci ho creduto di più? Questo, ora!“