Walter López: “Salernitana? Sento mia la promozione in A”

Dopo 20 anni nel professionismo e sette campionati vinti, Walter López lascia il calcio. L’ex granata si è raccontato ai microfoni di TMW.

Articolo di Redazione SDS09/08/2022

Dopo 20 anni nel professionismo e sette campionati vinti anche in piazze non facili, Walter López lascia il calcio e inizia una nuova avventura. L’ex Salernitana si è raccontato ai microfoni di TMW.

L’intervista

Quando ha maturato l’idea di lasciare il calcio?
“Fino a poche settimane fa ero totalmente concentrato sui playoff con la Triestina, dispiace ancora pensare alla sconfitta in casa con il Palermo e al pareggio al Barbera al termine di una prestazione di un certo livello. Non posso dire che sia una scelta improvvisa, praticamente non ho più cartilagine attorno al ginocchio e dovevo salvaguardare la mia salute. Dispiace, certo, perché potevo fare un altro anno. Ma ora sono carico per la nuova avventura”.

In che veste vedremo Lopez nel mondo del calcio?
Sarò un intermediario sportivo e collaborerò con procuratori e società sperando di portare in Italia anche qualche talento sudamericano che ha necessità di esprimersi in un campionato comunque di livello come il nostro. Sono già in contatto con 3-4 società, cammin facendo deciderò se portare avanti un percorso autonomo o proseguire su questa strada. Ho maturato una certa esperienza nel mondo del calcio e questo mi aiuterà molto, ho una serie di rapporti che coltiverò giorno dopo giorno”.

Rammarico per come si è chiusa l’esperienza a Salerno?
“No, sento mia la promozione in serie A. La società fece un bel gesto, telefonandomi durante i festeggiamenti e inviandomi la medaglia dei campioni. Ho apprezzato. Si può dire quello che si vuole, ma quella proprietà era solida, di cuore e ha riportato Salerno in alto. Quando arrivai, nel 2019, trovai una situazione molto complicata. Proprio per questo passare dalla quasi retrocessione in C a ridosso del centenario alla fascia di capitano e alla promozione in A è una gioia doppia. Soprattutto in una piazza incredibile e straordinaria come Salerno. E’ vero, andai via a gennaio e mi dispiacque, ma lasciai una squadra seconda in classifica e avevo giocato praticamente tutte le partite“.

Caso Mazzocchi, da che parte sta?
“Bisognerebbe ascoltare sempre le due campane. Da un lato c’è un giocatore che ha fatto un ottimo girone di ritorno e vorrebbe un riconoscimento anche economico in virtù di proposte più sostanziose che sono arrivate, dall’altro c’è una società che merita rispetto perché ti ha fatto sottoscrivere un contratto pluriennale a gennaio. Non è una situazione semplice da risolvere, ma per il bene di tutti bisogna affrontarla quanto prima perché il campionato è alle porte. Mazzocchi, però, quando ha firmato il triennale era perfettamente consapevole di quanto avrebbe guadagnato nelle stagioni successive a prescindere da quello che sarebbe stato il suo rendimento”.