Non chiamatela Europa B
Da quest'anno il livello sale nella fase ad eliminazione diretta di Europa League vista la presenza delle retrocesse di prestigio dalla Champions.
Si dice spesso che l’Europa League sia una competizione che non affascini i tifosi, almeno nella fase a gironi. Ed è verissimo. Però quest’anno riducendo i gironi da 12 a 8 e quindi le squadre da 48 a 32, il livello è salito.
Focus Europa League
Basta guardare il Napoli insieme al Leicester, due squadre che non hanno nulla da invidiare al Lille che ha vinto il proprio girone di Champions. O anche la Lazio, inserita nel gruppo con Galatasaray, Marsiglia e Lokomotiv Mosca, club che hanno spesso giocato la Champions. O anche alcuni raggruppamenti con Monaco, Psv e Sociedad o Leverkusen, Betis e Celtic. E mettiamoci anche Lione, West Ham, Eintracht, Olympiacos e Stella Rossa, squadre complicate da affrontare. E non finisce qua.
Focus Champions League
Da quest’anno il livello sale ulteriormente nella fase ad eliminazione diretta perché dalla Champions stanno retrocedendo tante squadre che si trovano ai primi posti del ranking Uefa.
Come il Barcellona, 6° nel ranking, che senza Messi è arrivato dietro al Benfica.
Oppure il Borussia Dortmund di Haaland, quindicesimo. I tedeschi sono arrivati dietro allo Sporting Lisbona, altra portoghese. E se Benfica e Sporting continueranno l’avventura in CL, scende in Europa League il Porto (16°), che ha “eliminato” il Milan, capolista in Italia.
Ma troveremo anche il Lipsia (18°) che ha battuto il City (abituato a perdere nell’ultima sfida, ricordate Shakhtar?) e si è qualificato. O lo Zenit (33°) che ha costretto il Chelsea al secondo posto e che in passato ha vinto questa competizione. Oggi si saprà chi tra Villareal (21°) o Atalanta (25°) si unirà a questi club, consapevoli del fatto che poi alla fine solo una potrà alzare quel trofeo e questa squadra sarà sicuramente il Siviglia, retrocesso dopo il ko di Salisburgo.
Gli andalusi l’hanno vinta due anni fa, 4 volte negli ultimi 8 anni, ben 6 volte negli ultimi 15. In pratica, ogni volta che partecipano, vincono. Ma quest’anno, vi prego, non chiamatela Europa B.