Friggere con l’acqua: Petrachi alla Salernitana e il paradosso del mercato in attivo

La missione affidata a Petrachi è sempre quella di un mercato in attivo. Si è già rivelata una trappola mortale, anche per un veterano come lui.

Petrachi chefLo chef Petrachi
Articolo di Giovanni Santaniello10/07/2024

Petrachi ha trovato una Salernitana che ha confermato per il secondo anno consecutivo una filosofia di mercato che rischia di trasformarsi in un pericoloso boomerang per il club. Un diktat apparentemente saggio e oculato: fare un mercato in attivo. Ma siamo davvero sicuri che questa sia la strada giusta per un club che ambisce a ben figurare almeno in cadetteria per ritornare in A nel giro di tre anni come dichiarato dalla società? La storia recente ci offre un esempio lampante di come tale approccio possa risultare controproducente, e perfino disastroso.

A gennaio, la Salernitana si era affidata a un direttore sportivo esperto e navigato come Walter Sabatini, un vero e proprio luminare del mercato calcistico. La missione che gli è stata affidata: sempre quella di un mercato in attivo, si è rivelata essere una trappola mortale, anche per un veterano come lui.

È come chiedere a uno chef stellato di friggere con l’acqua: un’impresa destinata al fallimento.

Petrachi, Salernitana

E ora, la scena si ripete. Il club granata ha ingaggiato Gianluca Petrachi, un altro maestro del mercato, un direttore sportivo con un curriculum che parla da sé. Petrachi è noto per la sua abilità nello scovare talenti e costruire squadre competitive con budget limitati, ma anche per la sua capacità di spendere con intelligenza per migliorare la rosa. Tuttavia, il vincolo di chiudere il mercato con un saldo positivo rischia di trasformare la sua missione in una versione calcistica di Sisifo: ogni volta che Petrachi cercherà di spingere la squadra verso la vetta, verrà inevitabilmente trascinato indietro dalla necessità di fare cassa.

E allora, perché insistere su una strada che ha già mostrato i suoi limiti? La metafora dello chef stellato è calzante: Petrachi è come un maestro della cucina, capace di creare piatti sublimi e in grado di valorizzare ogni singolo ingrediente. Ma se gli si impone di lavorare con ingredienti scadenti e con l’obbligo di risparmiare su ogni singolo acquisto, il risultato non può che essere deludente.

La Salernitana deve quindi fare una scelta. Continuare a seguire questa politica di mercato, rischiando di bruciare anche Petrachi, oppure dare fiducia al proprio direttore sportivo, permettendogli di lavorare senza l’assillo di un bilancio sempre in positivo. Il calcio, dopotutto, è fatto di investimenti e di scommesse. E come ogni scommessa, ci vuole coraggio e lungimiranza.

La dirigenza granata dovrebbe prendere esempio dai grandi club europei, che hanno capito che per crescere e migliorare è necessario investire, anche a costo di chiudere qualche esercizio in passivo. Solo così si possono gettare le basi per un futuro più luminoso e per una squadra che possa davvero competere ai massimi livelli.

L’ultima operazione al risparmio ha determinato:

  1. una retrocessione umiliante con un record vergognoso ad imperitura memoria.
  2. la forte svalutazione dei calciatori in rosa.
  3. uno spogliatoio in fibrillazione.
  4. un tourbillon di allenatori a libro paga.

 

Sbagliare è umano, ma perseverare e non imparare dagli errori commessi è diabolico.

Petrachi, con la sua esperienza e la sua visione, potrebbe essere l’uomo giusto per guidare la Salernitana verso una nuova era di successi. Ma per farlo, ha bisogno di fiducia e di libertà operativa. Bisogna puntare su di lui e fare qualche investimento sul mercato in attesa di vendere i calciatori in uscita, prima che sia troppo tardi e che i giochi sul mercato si concludano.

Se non si corre subito ai ripari, il diktat del mercato in attivo rischia di essere una condanna per la Salernitana, un vincolo che potrebbe pregiudicare il lavoro di Petrachi come già ha fatto con Sabatini. È tempo di ripensare questa strategia e di permettere a Petrachi di lavorare al meglio delle sue capacità, per il bene del club e dei suoi tifosi.

La serie B è molto difficile e non vorremmo inanellare altri record negativi.

Salerno e i suoi tifosi non lo meritano.

Tongya

Franco Tongya: un talento emergente che approda alla Salernitana

Con l'ingaggio di Tongya, Petrachi ha dovuto affinare le sue doti di talent scout, trasformando...

Salernitana, Dia

Salernitana, Odissea Dia: rinviata l’udienza davanti al Collegio Arbitrale

E' un'autentica Odissea, quella in atto tra Boulaye Dia e la Salernitana: sarebbe stata rinviata...

Salernitana

Salernitana-Cittadella, Michelini: “Sarà una partita difficile, vengono dalla Serie A”

Mauro Michelini, amministratore delegato del Cittadella, ha commentato la sfida contro la Salernitana del 17 agosto...

Salernitana

Salernitana, le amichevoli verso la nuova stagione

In questa mattinata con un comunicato, la Salernitana ha ufficializzato le prossime amichevoli che si...