Orsato: “A Napoli ad ogni gol tremava tutto”
Daniele Orsato, arbitro di calcio italiano, ha raccontato alcuni interessanti aneddoti riguardanti la sua carriera.

© “ORSATO” – FOTO MOSCA
Daniele Orsato, arbitro di calcio italiano eletto come migliore al mondo dall’IFFHS nel 2020, in un incontro aperto al pubblico organizzato dalla commissione arbitrale della Federazione calcistica ticinese ha raccontato alcuni interessanti aneddoti riguardanti la sua carriera. Di seguito, quanto evidenziato:
Sul Mondiale in Qatar: “Modric mi ha attaccato per il rigore che ho dato all’Argentina nella semifinale con la Croazia? Magari avrà detto qualche parola in più, però è comprensibile, visto quello che lui e i suoi compagni si giocavano quel giorno. Quando ci ritroveremo in campo, sarà tutto passato”.
Perché in Serie A ci sono tante polemiche sul Var? “Non siamo certo noi a farle. Per noi è un sostegno prezioso, anche se poi bisogna arbitrare come se non ci fosse: pensate al mio amico Marciniak, che nella finale Argentina-Francia, con tre rigori e una simulazione, non ne ha avuto bisogno”.
Sui recuperi extralarge al Mondiale: “Nessuno ci ha fatto la lista della spesa. Siamo stati un po’ più attenti, più precisi, meno superficiali: tutto qui”.
Un aneddoto: “Era il 10 febbraio 2008 a San Siro, Milan-Siena. Ammonisco Paolo Maldini per un fallo e lui mi si avvicina: un cartellino giallo per una cosa del genere? Quando lo rivedrai alla tivù, ti renderai conto dell’errore. E io: mi dispiace, abito un piccolo paese, la tivù non è ancora arrivata. La sudditanza psicologica non esiste, esiste semmai la pressione dello stadio, dei grandi stadi: mi accorsi presto che a Napoli, quando la squadra faceva gol, tutto tremava”.
Cosa serve per diventare un buon arbitro? “Umiltà, capacità di mettere da parte l’arroganza, voglia di ascoltare i consigli dei più esperti. Io lo faccio ancora adesso, eppure uno dei miei consiglieri preferiti ha arbitrato al massimo nelle categorie inferiori. Il resto lo fa soprattutto l’autorevolezza, necessaria per mantenere la disciplina: quando eliminate le proteste dei giocatori, il 50% è fatto”.