24° trofeo di Ancelotti: solo per Napoli è ancora frutto della fortuna

Carlo Ancelotti vince ancora ed è il sesto allenatore più vincente di sempre: il Napoli, all'epoca, si concesse il lusso più grande della sua storia a mandarlo via.

Ancelotti, NapoliNAPOLI CALCIO NELLA FOTO: FOTO MOSCA
Articolo di Lorenzo Maria Napolitano12/02/2023

© “ANCELOTTI” – FOTO MOSCA

Carlo Ancelotti ha conquistato il 24° trofeo in carriera. Nella sua bacheca tappezzata di medaglie d’oro non c’è spazio per falsi miti e credenze (solo a Napoli) comuni. Dopo la vittoria dell’ennesima Champions League Carletto è arrivato alla vittoria del Mondiale per Club e si consacra uno dei migliori allenatori della storia del calcio. Con 4 Coppe dei Campioni in bacheca non ha il tempo da perdere per dare spiegazioni di quanto sia successo a Napoli, ma il problema non è di difficile soluzione: è stata affidata una scuola elementare ad un rettore universitario.

È difficile bacchettare sulle mani, se sei abituato a tenere lectio magistralis. Il Napoli a lui affidato era una squadra di soldati pronti ad obbedire, ma lui non era un maestro. Lui è (ed era) un professore che mette a disposizione la sua sapienza, la sua comunicazione e la sua intelligenza, lasciando ai suoi alunni la facoltà di apprendere: solo i Campioni veri possono parlare la sua lingua, capire i suoi movimenti del corpo e il suo pragmatismo. Napoli, il Napoli, la dirigenza del Napoli, non era pronta a tutto questo. E qui, con lui, fu fatto un grande errore.

De Laurentiis, da uomo di cinema, mise un scena un colpo Hollywoodiano all’epoca, ma i copioni sono stati affidati nelle mani sbagliate. Carletto è stato un Di Caprio prestato ad una classica commedia all’italiana. L’uomo sbagliato nel momento sbagliato. E no, non vale dire che per un grande allenatore è facile vincere con squadre attrezzate, perché Guardiola non vince la Champions dal 2011, l’enfant prodige Nagelsman poco al momento ha concluso a livello di trofei, ed il Paris Saint Germain, a chiunque viene affidato, lo stesso viene meno nei momenti decisivi.

Ricordiamo, inoltre, che Aurelio De Laurentiis di errori – nei confronti di Ancelotti – ne commise eccome: in termini che oggi sono familiari, gli fu promesso un Rolex, ma si è ritrovato con un Casio. Chiese Icardi e James, gli fu comprato Lozano. Scriveva, in una sua analisi, Carlo Iacono: “Se a una bella donna prometti una cena fantastica a Positano e tutto si conclude in un antipasto per due, non parte mica bene la storia“.

Adesso, con uno scudetto in tasca, saranno in pochi a ricordarsi di Carlo Ancelotti, e tutti gli preferiranno certamente Luciano Spalletti, che qui è riuscito a portare un trofeo che mancava dall’inizio degli anni ’90, praticamente trent’anni. Ed è giusto che sia così, ma è anche giusto sapere che a Fuorigrotta è passato uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio, ed è stato mandato via come uno qualsiasi. Parliamo, senza dubbio, del più grande lusso che si è concesso il Napoli nella sua storia.