fbpx

Dagli aneddoti su Sarri e Benítez fino a Spalletti e Kvara: Ghoulam racconta il Napoli

ghoulam

© “GHOULAM” – FOTO MOSCA

Faozi Ghoulam ha raccontato la sua intera esperienza a Napoli durante la trasmissione di Dazn “Tutti Bravi dal Divano”: l’attuale calciatore dell’Angers, attraverso una serie di curiosi e divertenti aneddoti, ha ricordato la sua vita da calciatore del Napoli, evidenziando le caratteristiche di tante figure che hanno fatto la storia del club.

La Lazio di Sarri è simile al suo Napoli?

Secondo me è una squadra diversa rispetto a noi. Hanno caratteristiche diverse. Hanno più fisicità. È una squadra che gioca, fa tanti gol e ne prende pochi. Alla fine la Lazio sta facendo il suo percorso. L’obiettivo è la Champions. Sicuramente la fase difensiva è il principio fondamentale per Sarri, poi in fase offensiva si adatta alle qualità della squadra. Noi avevamo un falso nove, con Mertens che veniva più incontro. Invece Immobile è più un attaccante centrale forte in area di rigore”.

Il rapporto con Sarri

Lui chiede tanto dai suoi giocatori, però quando ti ritrovi sul campo a giocare un gioco eccezionale sai perché ti ha chiesto questi movimenti. Lui è preciso, in allenamento non molla mai. Per i giocatori non è sempre semplice, ci sta sempre dietro sulla fase difensiva. Lui è molto intelligente per gestire le cose con certi tipi di persone come faceva con Gonzalo (Higuain). Aveva un rapporto diverso da quello con noi. Aveva capito che alcuni hanno bisogno di più tempo e più parole”.

Un aneddoto su Callejon

Ero in Nazionale con Mesbah, al rientro c’era la gara tra noi e il Milan. Mesbah mi chiede come si possono fermare i tagli di Josè, io gli dico di stare attento perché quando tu guardi dentro lui già è andato e sei morto. Lui mi risponde che è da tanti anni in Italia e che è abituato. Comunque alla prima azione, primo minuto, palla dietro e fallo su Callejon. Anche io dopo 6-7 anni venivo fregato da quel taglio in allenamento”.

Sull’esperienza con Benitez e le differenze con Sarri

Sarri ci diceva sempre che la migliore difesa vinceva il campionato, a noi diceva che la testa era Albiol e noi eravamo le gambe. A Koulibaly diceva che doveva correre e che Albiol poteva fare ciò che voleva. All’inizio Sarri non mi voleva, metteva Hysaj a sinistra e cercava uno con più fase difensiva. Giocammo contro la Lazio e vincemmo 5-0, da allora non cambiò più. Benitez era più internazionale come modo di allenare, venivamo fuori da due stagioni con lui e quando arriva Sarri per tutto il ritiro avevamo un pomeriggio libero ogni 5-6 giorni“. 

Sei in contatto con i tuoi ex compagni? Come stai vivendo questo avvicinamento allo Scudetto?

Lo sto vivendo benissimo perchè prima di tutto se lo meritano i tifosi che da più di 30 anni non vincono il campionato. Il merito è sicuramente del presidente che è stato intelligente a lavorare con persone ultra competenti e bravissime. Tutto l’ambiente, il direttore sportivo con le scelte che ha fatto, il merito è di tutti. In tanti siamo andati via, ma la base l’hanno tenuta e oggi tocca a loro. Ho vissuto tantissimi anni a Napoli, i miei figli sono cresciuto lì e quindi per me è bellissimo tutto questo. Mi sento napoletano dopo aver vissuto tanti anni a Napoli. Io volevo vincere non per me ma per i tifosi perchè se lo meritano e come dicevo prima si dovrebbe parlare ancora di più di quello che stanno facendo“. 

Su Spalletti

Vive nel suo mondo però ha un po’ di tutto e lo fa bene. Ha sposato la causa del Napoli e ce lo diceva sempre“. 

Quanto è migliorato Osimhen?

È sempre stato così, l’unica cosa è che aveva sempre brutti infortuni e l’anno scorso Mertens ha dovuto giocare al suo posto senza aver fatto la preparazione a causa dell’operazione alla spalla. Siamo stati un po’ sfortunati in questo, però Osimhen è un attaccante moderno: attacca benissimo la profondità, forte di testa, tiene bene la palla. Gli manca un po’ di freddezza, è ancora un po’ troppo istintivo“.

Se dovessi stilare una classifica con i migliori attaccanti d’Europa, oggi dove metti Osimhen?

Dipende da cosa vuoi fare. Oggi il miglior attaccante è Benzema, ma poi c’è Haaland che sta facendo tantissimi gol, nell’area di rigore è un fenomeno“. 

Su Kvaratskhelia

Giuntoli a ottobre 2021 mi disse che aveva visto un georgiano fenomenale, ma costava troppo e stavano facendo scendere il prezzo per poterlo prendere. Anche lo staff e il mister l’avevano già visto. C’era un report di Calzona, attuale allenatore della Slovacchia, che già mesi prima l’aveva adocchiato. Ambientarsi nel campionato italiano è davvero difficile, anche il mister Spalletti è stato bravo ad inserirlo. Però già sette-otto mesi prima di comprarlo il Napoli era sicuro di lui e delle sue qualità e voleva comprarlo“. 

Dopo 26 giornate di campionato questo Napoli che ha 18 punti di vantaggio ha meno punti di quello di Sarri

Oggi non c’è la Juve, la realtà è questa. Facevamo un calcio così importante che ci è dispiaciuto tanto non aver vinto. Non ha vinto il nostro calcio di possesso, qualità e ritmo ma quello della Juve degli ultimi 10 anni. Ci sono stati degli episodi che fanno ancora male che hanno influito anche sui nostri risultati. Il fatto di avere tanti punti di vantaggio oggi ti lascia giocare più tranquillo e noi avremmo finito con 100 punti quella stagione, però c’era la Juve e purtroppo non abbiamo vinto. Abbiamo fatto divertire tutto il pubblico e il campionato italiano e la città di Napoli. Oggi siamo felici di questo Napoli perchè vince la squadra più costante degli ultimi 10 anni. Significa che vince il calcio“. 

Leave a Reply

Your email address will not be published.