Napoli-Ajax, Spalletti: “Per noi è l’unica occasione per passare. Lo stadio pieno è come una coppa”
Luciano Spalletti esalta l'importanza di avere uno stadio pieno per partite come Napoli-Ajax, nonché la gratificazione per la squadra nel venir supportati tanto calorosamente.
© “SPALLETTI” – FOTO MOSCA
Nella serata di ieri, Luciano Spalletti ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Mediaset in cui esalta l’importanza di avere uno stadio pieno per partite del genere, nonché la gratificazione per la squadra nel venir supportati tanto calorosamente. Il tecnico di Certaldo si è poi soffermato su alcuni aspetti di Napoli-Ajax, sottolineando come si aspetti una reazione dei lancieri dopo l’umiliante sconfitta alla Cruijff Arena per 1-6. Seguono le parole del mister azzurro.
“Domani il Maradona sarà pieno, è un’ulteriore pressione?
“No, no, è un premio che riceviamo, è come se ci venisse data una coppa perché ci sentiamo partecipi del fatto che abbiamo lavorato probabilmente bene, per riuscire a riempirlo nella passata stagione e in quest’inizio. Il merito è anche di quello che ci hanno lasciato i calciatori che sono partiti. Non sarà per niente una pressione, ma un aiuto notevole. Noi vogliamo comportarci in modo tale da alimentarlo”.
Come si fa a tenere alta l’attenzione dopo una settimana e ad un avversario al quale sono stati rifilati 6 gol?
“Facile, so cosa aspettarmi da loro: dalla figura che hanno fatto loro, hanno solo una via d’uscita, avendo la fortuna di avere a disposizione solo questa partita. Ricordo che negli anni precedenti delle Champions in cui ho subito anche brutte sconfitte, nella partita successiva la reazione è feroce”.
Non crede ad un Ajax shockato dopo la partita d’andata?
“No, non ci credo assolutamente alla demotivazione dei nostri avversari. Anche perché hanno calciatori forti, giovani ma con esperienza internazionale. E poi tutte le squadre che ci verranno affrontare, contro di noi metteranno sempre qualcosa in più proprio in funzione dei risultati dei miei calciatori. Viene naturale”.
Basta un punto per la qualificazione e con due turni d’anticipo, è un calcolo che si può fare oppure è semplicemente un dato statistico?
“Non lo so se lo farà qualcuno dei ragazzi, se me ne accorgo lo combatto! Per me non è una delle tre possibilità che abbiamo per qualificarci, per noi è l’unica possibilità che abbiamo di qualificarci. Abbiamo faticato tanto per avere lo stadio pieno, devono avere davanti un messaggio chiaro: noi siamo così forti anche perché abbiamo un pubblico di questo genere qui. In città si respira la passione per questi colori e la storia di questa società. Che ci viene trasferita e iniettata addosso. Tutti devono avere il comportamento corretto”.
Sul rientro di Osimhen.
“Noi il gruppo l’abbiamo creato così, si fa all’inizio dell’anno e con Osimhen dentro. Non ce l’ha regalato oggi la cicogna! Siamo partiti quest’anno con Osimhen nel gruppo, con una rosa corretta per affrontare tutto il campionato. Per cui è stato un problema non averlo finora, che soltanto la bravura di Raspadori e Simeone han fatto sì che non sentissimo la necessità. Victor è un calciatore top, ora lo ritroviamo e siamo felicissimi di vederlo dentro la nostra squadra. Titolare? Osimhen partirà dalla panchina“.