Anguissa parla da leader: “Credo nei miei compagni e nel mister, possiamo essere protagonisti”
Frank Anguissa si candida come figura centrale del nuovo progetto Napoli, tanto in campo, quanto negli spogliatoi, vuole lasciare il segno.
© “ANGUISSA” – FOTO MOSCA
André Frank Zambo Anguissa è pronto, e parla da leader del nuovo gruppo Napoli. Il camerunense non si nasconde e, nel corso di un’intervista, rilasciata ai colleghi de Il Mattino, si candida come figura centrale del progetto azzurro tanto in campo, quanto negli spogliatoi. Il fatto di credere fortemente nei suoi compagni, nonché nei metodi di allenamento di Luciano Spalletti, lo elegge di diritto a possibile nuova colonna del Napoli che sta verrà.
“Io credo che questo Napoli sia pronto, può lottare sempre, in ogni gara, e può anche puntare al vertice, provando anche a vincere qualcosa di importante.
Io sono rimasto e sono contento: voglio fare il bene del Napoli e fare di tutto perché si possa restare ancora in alto. Come lo scorso anno. Io leader? Non voglio mentire, è chiaro che sta succedendo questo. Il mister e i miei compagni mi fanno sentire molto importante: è nato un nuovo Napoli e ci sono naturalmente nuovi leader in campo e nello spogliatoio. E io credo molto in questa squadra, perché ci vedo delle doti straordinarie.
Cerco sempre di dare qualche consiglio per far migliorare chi gioca con me. E io accetto sempre i consigli di chi può aiutarmi a far meglio. E questo è il ruolo che mi piace avere in questo nuovo Napoli che sta nascendo e che sono sicuro sorprenderà tutti.
Voglio fare la migliore stagione della mia vita, dare tutto per il club, perché voglio arrivare più avanti possibile in tutte le competizioni. Ho scelto Napoli perché sono convinto che qui posso ottenere delle grandi soddisfazioni. E ci sono le premesse per un campionato da protagonisti. Scudetto? Spero che alla fine saremo proprio noi quei migliori… chi lo sa… Io credo molto nei miei compagni, nel mio allenatore, e sono consapevole della forza di questa squadra, di chi è arrivato e di chi è rimasto”.