Il razzismo è il colore dell’ignoranza: l’Italia che non vogliamo essere
Il murales vandalizzato della Egonu è la manifestazione del cancro sociale del razzismo e dell'estrema imbecillità dei vandali e di chi li fomenta.
Il razzismo nel cuore di Roma, un gesto vile ha macchiato non solo un murale, ma la coscienza di un’intera nazione. Il ritratto di Paola Egonu, campionessa olimpica e simbolo di un’Italia moderna e vincente, è stato deturpato con vernice rosa, in un tentativo maldestro di cancellare il colore della sua pelle. L’opera della street artist Laika era apparso davanti la sede del Coni, a Roma, nella notte del 12 agosto dopo la vittoria dell’oro olimpico.
Ma ciò che i vandali hanno davvero messo in mostra è il colore della loro estrema imbecillità.
Il cancro del razzismo
Questo atto non è solo un oltraggio all’arte di strada o un dispetto adolescenziale. È la manifestazione di un cancro sociale che continua a corrodere il tessuto della nostra società: il razzismo. In un paese che ha dato i natali a grandi pensatori illuministi e che si vanta di essere culla della civiltà occidentale, come possiamo tollerare ancora simili manifestazioni di barbarie?
Paola Egonu: un simbolo dell’Italia Moderna
Paola Egonu non è solo una straordinaria atleta. È un’italiana a tutti gli effetti, nata e cresciuta nel nostro paese, che ha portato in alto il tricolore sul tetto del mondo. Il suo talento, la sua dedizione e il suo spirito di sacrificio incarnano i valori più alti dello sport e della nostra cultura. Eppure, c’è chi ancora si ostina a vederla come “diversa“, come se il colore della pelle potesse definire l’appartenenza a una nazione.
L’Italia del 2024 non può e non deve permettersi questo degrado morale
Siamo un paese di migranti, che ha conosciuto sulla propria pelle il dolore della discriminazione e dell’emarginazione. Abbiamo esportato nel mondo la nostra cultura, la nostra cucina, la nostra arte. E oggi, in un mondo sempre più interconnesso, dovremmo essere i primi a comprendere che la diversità è ricchezza, non minaccia.
Il gesto vandalico contro il murale di Egonu non è solo un attacco a lei, ma a tutti noi. È un attacco all’idea stessa di un’Italia moderna, aperta, inclusiva. Un’Italia che sa valorizzare i talenti di tutti i suoi figli, indipendentemente dal colore della loro pelle o dalle loro origini. Abbiamo tanti imbecilli con pelle bianca in Italia, di cui faremmo volentieri a meno.
È tempo di dire basta
Basta al razzismo strisciante che si nasconde dietro frasi fatte e luoghi comuni. Basta alla paura del diverso che alimenta odio e divisione. È tempo di abbracciare pienamente la nostra identità di nazione multietnica, ricca di sfumature e di storie.
L’Italia che vogliamo è quella rappresentata da Paola Egonu e dalle sue compagne di squadra: un gruppo di atlete determinate, unite, vincenti. Un gruppo che non si ferma davanti alle differenze, ma le trasforma in punti di forza.
La solidarietà che vince sull’odio
Il murale vandalizzato è stato prontamente ripristinato da una passante anonima, un gesto che ci ricorda che la maggioranza degli italiani rifiuta il razzismo e crede in un futuro di inclusione. Sta a noi, ora, trasformare questa solidarietà spontanea in un impegno concreto e quotidiano.
Costruire un futuro di inclusione
Educhiamo i nostri giovani al rispetto e all’apertura. Combattiamo l’ignoranza con la conoscenza, il pregiudizio con l’incontro. Solo così potremo costruire un’Italia veramente all’altezza della sua storia e delle sue potenzialità. Un’Italia in cui il colore della pelle non sarà mai più motivo di discriminazione, ma solo una delle tante sfumature che compongono il meraviglioso mosaico della nostra identità nazionale.