©️ “FOLORUNSHO” – FOTO MOSCA
Michael Folorunsho è al suo primo anno in Serie A. Dopo l’esperienza in Serie B con il Bari il centrocampista di proprietà del Napoli ha firmato con il Verona. Nella giornata odierna l’ex Lazio si è raccontato in un’intervista ai microfoni di Cronache di Spogliatoio:
“Se ho esordito in Serie A, lo devo a mia madre. Ce l’ha messa tutta. A scuola ero una frana e non riuscivo a dare il mio meglio, perché ero concentrato sul calcio: l’unico posto in cui i miei ritardi si possono contare sulle dita di una mano. Ogni volta che mi ha messo in punizione, non mi ha mai tolto la possibilità di giocare perché vedeva quanto impegno e diligenza ci mettessi, e soprattutto quanta voglia avessi. Ha fatto sacrifici, prendendomi prima da scuola per portarmi al campo. Mi ha inviato un messaggio prima della partita: «Sono fiera di te». Mia sorella mi ha chiamato dopo la gara per raccontarmi: «Non dirgli che te l’ho detto, ma la mamma si è messa a piangere dall’emozione quando l’arbitro ha fischiato l’inizio». Ha visto i sacrifici di un figlio che aveva un unico sogno, giocare in Serie A”.
Sul suo arrivo a Verona: “Ho firmato con il Verona, finalmente in Serie A. Ritrovo Baroni come allenatore, quando siamo stati insieme alla Reggina mi ha cambiato la carriera. Mi ha completamente aperto la mente: prima di incontrarlo, nella mia testa ero una mezzala e potevo fare soltanto quello; quando qualcuno mi cambiava posizione, pensavo «ma che sta facendo? Io sono una mezzala!». Mi ha fatto capire che posso fare tanti ruoli diversi e farli tutti bene. Uno slancio per prendere fiducia, che avevo perso l’anno precedente. Adesso ritrova un ragazzo che ha la stessa fame di quando mi ha scoperto: mi ha stravolto, io sono un gran lavoratore e voglio dargli qualcosa in cambio. Non cambierei il mio percorso con niente. Tanti mi dicono che sarei potuto arrivare prima in Serie A: ci sono arrivato adesso, da giocatore maturo”.
Sul Napoli: “Non era il primo ritiro che facevo con il Napoli, ma ogni anno a colpirmi è la mentalità: hanno appena vinto lo Scudetto e qui nessuno si è adagiato. Osservo Osimhen e Di Lorenzo… inconsciamente potrebbero essere sazi, e invece ripartono per ripetersi. Le doti tecniche non si discutono, ma è nella testa la vera chiave”.
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